Convenienza e funzionamento dei Covered Bond

Tra le obbligazioni presenti sul mercato, quelle bancarie garantite, le cosiddette Covered Bond, godono di un doppio livello di protezione che le rende uno strumento finanziario tra i più idonei per chi vuole investire senza correre troppi rischi, a differenza di altri prodotti simili. Vediamo cosa sono e come funzionano i covered bond.

Cosa sono i Covered Bond

Come è facile immaginare già dalla definizione obbligazioni garantite, i covered bond sono titoli di debito dotati di una garanzia che protegge il detentore dal rischio di insolvenza dell'emittente, vale a dire l'impossibilità per quest'ultimo di restituire il capitale investito e gli interessi dovuti. Di solito, l'emittente di un covered bond è un istituto di credito, ma questa non è una regola fissa. La protezione dal rischio di default dell'emittente il titolo viene esplicitata mediante una clausola di garanzia che "blinda" la restituzione del capitale investito e dei relativi interessi.

Come funzionano i Covered Bond

Vedremo nel corso dell'articolo il funzionamento in dettaglio di questo strumento finanziario. Nel frattempo, possiamo sintetizzare il tutto dicendo che i covered bond sono un prestito obbligazionario cartolarizzato dall'emittente e successivamente ceduto ad una SPV, una cosiddetta società veicolo, creata allo scopo. All'obbligo di rimborso dell'emittente si aggiunge quindi anche la garanzia di asset della banca, in genere i covered bond sono emessi da istituti di credito, vincolati al fine di garantire all'investitore la restituzione del capitale impegnato e degli interessi dovuti. In pratica, una parte, più o meno importante, dell'attivo patrimoniale dell'emittente viene vincolato e messo a garanzia del prestito obbligazionario, vale a dire del covered bond o obbligazione bancaria vincolata come la vogliamo chiamare.

Cessione degli attivi

Vediamo in sintesi il meccanismo che permette di garantire il possessore di un covered bond, in termine tecnico bondholder. L'emittente cede una parte degli attivi di alta qualità creditizia ad una società veicolo, come abbiamo detto precedentemente. A questa società, chiamata SPV (Special Purpose Vehicle), l'emittente emette un prestito subordinato, così da permetterle di acquistare le attività cedute precedentemente. La SPV avrà quindi la patrimonializzazione sufficiente a garantire i bondholder.

Quali attività possono essere cedute

A garanzia del creditore, se intendiamo in questo modo chi acquista un covered bond, l'emittente un'obbligazione garantita deve rispettare alcune regole riguardo la natura delle attività cedibili che andranno poi a costituire la garanzia del bondholder. Vediamo quali sono le attività cedibili nel momento in cui si emette un covered bond.

  • Crediti garantiti verso le pubbliche amministrazioni
  • Crediti ipotecari e fondiari
  • Titoli di cartolarizzazione costituiti da crediti con le stesse caratteristiche delle prime due voci

Caratteristiche obbligatorie dell'emittente

La banca che emette un covered bond, come stabilito dalla normativa del settore, deve possedere alcune caratteristiche ben precise, prime fra tutte il possesso di fondi propri con un valore non inferiore ai 250 milioni di euro e un total capital ratio, il cui acronimo e TCR, almeno del 9%. Nell'articolo appena linkato spieghiamo cosa significa total capital ratio e come valutare la solidità di un istituto bancario. Va detto, però, che anche gli istituti bancari che non possiedono queste due caratteristiche possono avviare un programma di emissione di covered bond, ma sono tenuti a comunicare l'operazione alla Banca d'Italia specificando una serie di voci a garanzia della bontà dell'emissione, come l'impatto sull'istituto di credito dell'emissione, la valutazione del rischio, gli obiettivi che la banca si è preposta ed altre voci.

I Covered Bond convengono?

A questa domanda è sempre difficile rispondere, perché per convenienza si possono intendere cose molto diverse tra loro. Ovviamente, oltre al discorso degli interessi e quindi della resa del capitale investito, possiamo considerare conveniente per qualcuno anche il basso rischio, oppure l'esclusione da sistemi di raccolta del capitale in presenza di problematiche dell'emittente. Vediamo di specificare questi argomenti in dettaglio.

Rendimenti

In finanza c'è una regola fissa: più si rischia più si guadagna. I covered bond abbassano la soglia di rischio quasi al livello di un conto deposito, quindi non aspettatevi i rendimenti di un'obbligazione subordinata. Allo stato attuale, i rendimenti di un covered bond si aggirano intorno al 2, massimo 2,5%, da cui ovviamente dobbiamo detrarre le tasse. Niente di trascendentale, quindi, ma se si vuole stare al sicuro un prezzo bisogna pagarlo.

Rischi di un covered bond

Se siamo un piccolo risparmiatore che vuole investire il suo capitale, o sarebbe meglio dire una parte, ovviamente, in un titolo con un buon grado di sicurezza, ma che paga un interesse maggiore di un conto deposito, allora il covered bond si può considerare un investimento conveniente. Per chi vuole addentrarsi in un ambito finanziario un po' più professionale, consigliamo la lettura del nostro articolo sulle obbligazioni convertibili, un prodotto poco apprezzato in Italia, ma con tanti vantaggi e pochi rischi.

Esclusione dal bail-in

In un nostro articolo, tra i più letti, abbiamo parlato del famigerato bail-in bancario, una procedura voluta dalla Comunità Europea per evitare il fallimento di un istituto di credito. Per approfondimenti vi consigliamo di leggere l'articolo in oggetto, ma è bene sapere che i covered bond sono esclusi dalla procedura di bail-in e questo è certamente un vantaggio delle obbligazioni bancarie garantite che non si può non considerare.

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