Le CACs, le Clausole di Azione Collettiva, sono state introdotte qualche tempo fa nel Trattato di Meccanismo Europeo di Stabilità. Vedremo cosa sono le CACs, come funzionano e altro. Nella sostanza, si tratta di una sorta di equivalente del bail-in, di cui parleremo più avanti, con lo Stato al posto dell'istituto bancario in difficoltà e l'investitore nei titoli del debito pubblico che rappresenta l'equivalente dei soggetti costretti a partecipare al salvataggio della banca. Insomma, pagano gli altri.
Cosa sono le clausole CACs
Volute da Bruxelles nel Trattato sul Meccanismo Europeo di Stabilità, le clausole CACs sono la risposta europea al problema della stabilità di paesi esposti ad un elevato livello di debito pubblico. Per quanto difficilmente applicabili, soprattutto pensando al settore retail, le CACs mirano a tranquillizzare i mercati sulla sostenibilità del debito europeo, anche se qualche problema etico lo pongono, come vedremo.
Si può ristrutturare il debito
Le novità derivano da decisioni contenute nel meccanismo salva-Stati messo a punto dalle autorità europee. Nella sostanza si tratta di una serie di regole che permettono agli Stati che vivono una situazione di difficoltà di attuare una ristrutturazione del debito che darà la possibilità di ricontrattare interessi e scadenze dei Titoli di Stato emessi, così come di proporre agli investitori anche lo scambio con obbligazioni differenti. Una situazione pericolosa per gli investitori, come dichiarato da molti, ma che per il momento non sembra aver causato quel panico sul mercato che molti si aspettavano, forse perché in tanti sono convinti che l'applicazione di una misura del genere comporterebbe una fuga dall'acquisto di Titoli di Stato, quindi è difficilmente applicabile.
Come funzionano le Cacs
Nella sostanza, stando agli affari di casa nostra, ci sono Btp, Bot e CCT, anche indicizzati all'inflazione, con denominazione Cac, che permettono allo Stato di mettere in atto le azioni elencate precedentemente, vale a dire una ricontrattazione delle condizione stipulate al momento dell'acquisto. Insomma, lo Stato ci può dire: mettiamoci d'accordo e ti pago una parte! La cosa è piuttosto particolare, mettiamola così. Se c'è una cosa su cui il piccolo risparmiatore ha sempre contato è proprio la sicurezza dell'investimento in Titoli di Stato, soprattutto in un paese come il nostro, non abituato all'idea che l'investimento in prodotti finanziari di questo tipo possa essere considerato un rischio, come invece avviene nei paesi anglosassoni. Ma vediamo la lista di quelle che sono le voci più significative delle modifiche unilaterali permesse dalle Cacs.
- La data di scadenza del titolo può essere posticipata
- Si può ritardare il pagamento delle cedole
- Lo Stato può decurtare pagamenti delle cedole e rimborsi
- Il metodo per il calcolo dei pagamenti può essere cambiato in modo arbitrario
- Può cambiare la valuta di pagamento
Limiti e regole
Va detto che la cosa non è del tutto arbitraria, o almeno lo è solo in parte. Innanzitutto le Cacs possono essere applicate solo su titoli emessi dopo il 1° gennaio 2013, quindi non hanno un valore retroattivo. Inoltre, le Cacs valgono solo su emissioni superiori ai 12 mesi, possono essere applicate esclusivamente sul 45% dei titoli emessi in un anno e la decisione su quali emissioni applicare le clausole di azione collettiva spetta allo Stato.
Anche per Btp Italia e Futura
Molti piccoli risparmiatori si sono appassionati ad un titolo pensato appositamente per loro e di cui abbiamo parlato nel nostro articolo su come funzionano i Btp Italia. In effetti questo Titolo di Stato ha parecchi vantaggi, primo fra tutti quello di essere indicizzato all'inflazione italiana. Inoltre è la prima obbligazione del Tesoro che può essere acquistato direttamente online, basta utilizzare un comune servizio di home banking. I vantaggi non finiscono quì: viene garantito un rendimento minimo, l'investimento è protetto dall'ipotesi deflazione, non c'è nessuna commissione bancaria e chi tiene il titolo per tutta la sua durata, quindi fino alla scadenza, ha diritto ad un bonus aggiuntivo chiamato Premio Fedeltà, che ne incrementa naturalmente il rendimento. Molti si chiedono se anche i Btp Italia possono essere soggetti alle clausole Cacs. La risposta è affermativa, anche i Btp Italia possono prevedere le clausole di azione collettiva. La stessa cosa vale per il nuovo titolo di Stato pensato per raccogliere liquidità dai tanti risparmiatori italiani. Parliamo dei BTP Futura, anch'essi dotati di un premio fedeltà, ma in questo caso legato alla crescita del Pil nazionale, con una durata della cedola superiore rispetto ai Btp Italia e, a differenza di questi ultimi, destinati al solo mercato retail, quindi al piccolo risparmiatore.
L'equivalente del bail-in
In effetti le Clausole CAC sono l'equivalente, per i titoli del debito pubblico, della normativa sul bail-in bancario decisa dalla Comunità Europea. Il principio è lo stesso: se una banca rischia il dissesto finanziario, si può agire in modo unilaterale sui suoi creditori, ma solo in ordine gerarchico. Quindi, azionisti, obbligazionisti ed infine anche conti deposito e correntisti (ma solo oltre la soglia di 100.000 euro). Visto che parliamo di banche in difficoltà, vi consigliamo la lettura del nostro articolo su come capire se una banca è solida, così da cercare di evitare i problemi in anticipo. In tanti, comunque, hanno messo in dubbio la costituzionalità del bail-in, oltre al principio di dover pagare di tasca propria errori di altri, ma la direttiva c'è. Punto. Va detto che anche in questo caso difficilmente si prevede un'applicazione pratica della procedura di bail-in, visto che genererebbe il panico e comporterebbe uno svuotamente di massa dei conti correnti. Se ne parla poco, ovviamente, ma sembra che già qualcuno tenda a prelevare sempre di più dal proprio conto per mettere al sicuro i propri risparmi in casa, o almeno così crede. Ricordiamo infine che, come abbiamo spiegato nel nostro articolo su come funzionano le cassette di sicurezza, quanto depositato non rientra nella procedura di bail-in. La normativa per il salvataggio delle banche prevede un intervento sui creditori della banca in crisi, mentre quanto depositato in una cassetta di sicurezza non è un credito verso la banca, ma un semplice deposito di beni personali.
Le preoccupazioni
Attualmente le CACs, forse proprio perchè se ne è parlato poco, non sembrano aver spaventato gli investitori, ma la cosa è preoccupante. Lo Stato può rivedere le condizioni a cui ci ha venduto il suo debito e questo cambia molto le carte in gioco. Certo, l'eventualità che si arrivi ad una situazione del genere è molto remota, va detto. Se infatti lo Stato si avvalesse di un'opportunità come quella offerta dalle clausole di azione collettiva non farebbe altro che ammettere di essere sull'orlo del default e questo non porterebbe altro che ad un'esplosione degli interessi che il Tesoro sarebbe tenuto a pagare per finanziare il debito pubblico. Comunque il rischio c'è, questo è sicuro. A nostro parere però le Cacs sono solo un paracadute virtuale per tranquillizzare i mercati, ma difficilmente verranno messe in atto.
Investire sui Titoli di Stato conviene
L'anno passato è stato a dir poco ottimo per chi ha puntato sul nostro "mattone nazionale", fatemelo chiamare così il caro e vecchio debito pubblico, soprattutto su scadenze dei Titoli di Stato a medio e lungo termine. Certo, rispetto al periodo immediatamente precedente, soprattutto nella sua parte finale, c'è stato un sostanziale calo dei rendimenti, grazie alla stabilizzazione dello spread su valori più che discreti, ben al di sotto della soglia di emergenza dei tempi peggiori. Chi fosse interessato all'argomento può approfondire il discorso leggendo la nostra guida ai Titoli di Stato, dove elenchiamo tutte le obbligazioni emesse dal Tesoro con anche delle considerazioni su quali sono i titoli più convenienti, naturalmente dal punto di vista del piccolo risparmiatore.
Cosa ci aspetta nel 2023
Il 2023 potrebbe regalare belle sorprese, dal punto di vista dell'investitore, non certo per il comune cittadino. Il Tesoro dovrà rinnovare parecchie cedole in scadenza. Il tutto, però, con uno spread che allo stato attuale non preoccupa. Comunque, ci sono tutte le variabili in gioco che normalmente portano ad un innalzamento degli interessi pagati dalle cedole di Btp e simili. Ovviamente, dal punto di vista del cittadino italiano, che è quello che paga, la cosa non è certo divertente, ma l'investitore, al netto del pericolo clausole CACS, può realizzare utili veramente interessanti. Su questo non si discute.
Come valutare il rischio di un Titolo di Stato
In alcuni articoli precedenti abbiamo parlato dell'argomento rischio sulle obbligazioni del Tesoro. Se siete interessati a saperne di più vi consigliamo l'articolo sul fattore di rischio di BoT, BTp e Conti deposito, dove facciamo un confronto tra alcuni dei prodotti finanziari più amati dagli italiani per rivalutare il loro capitale o metterlo al sicuro dall'inflazione. Un altro articolo interessante è quello sui credit default swap, i cosiddetti CDS. Si tratta di derivati, speciali polizze contro il rischio di default dell'emittente di un'obbligazione. Osservando l'indice di riferimento del CDS ci si può fare un'idea precisa di quanto un titolo è considerato rischioso dal mercato, compresi i Titoli di Stato ovviamente.