Tipologie, carati e uso dell'oro

Questo articolo è uno dei capitoli della nostra guida all'investimento in oro, dove abbiamo analizzato tutti gli strumenti che permettono, anche al piccolo risparmiatore, di puntare sul metallo giallo e sui suoi derivati. Capire quali sono le varie tipologie di oro e, soprattutto, in quali ambiti vengono maggiormente utilizzati, consente di avere le idee più chiare su un mercato influenzato da tanti fattori diversi che bisogna necessariamente conoscere per ottimizzare l'investimento.

Tipologie di oro

L'oro non è sempre uguale e si distingue alla vista per il colore. Quello puro, quindi maggiormente pregiato, è giallo, come tutti sanno, ma cambia colore a seconda degli altri metalli con cui può essere legato, in genere per utilizzi nel settore della gioielleria. La ragione per cui viene legato ad altri materiali è che l'oro puro è troppo morbido, mentre legato ad altri metalli aumenta la sua resistenza meccanica. Grazie alla sua particolare resistenza all'aria e all'attacco della maggioranza degli agenti chimici, questo metallo viene da sempre utilizzato per la creazione di gioielli, il conio di monete ed in tanti altri settori. Vediamo adesso quali sono i diversi colori con cui si presenta l'oro, cosa sono i carati e cosa significano e quali sono gli utilizzi industriali di questo utilissimo e preziosissimo metallo. Quest'ultimo punto è particolarmente importante per capire come investire sull'oro nel modo più vantaggioso, quindi quale oro comprare, quale vale di più. Conoscere le caratteristiche dell'industria legata alla richiesta di oro permette di capire in anticipo l'andamento della quotazione del prezzo, quindi individuare con maggiore precisione il momento giusto per comprare e vendere, incrementando di conseguenza il rendimento dell'investimento. A questo proposito, prima di continuare, vi consigliamo la lettura dell'articolo su quanto conviene investire in oro, dove approfondiamo il discorso.

Colori e leghe d'oro

Tutti conoscono i 3 colori principali dell'oro: giallo, bianco e rosa. In effetti, soprattutto nel settore della gioielleria, si possono trovare varie sfumature di colore, determinate dal legame con altri metalli, soprattutto argento e rame.

  • Giallo
  • È il colore dell'oro puro, quello che vale di più naturalmente, e più è giallo intenso più è elevato il grado di purezza e il valore. L'oro da investimento, in genere lingotti e monete, di cui abbiamo parlato nell'articolo appena linkato, è puro al 99%, mentre quello comune, utilizzato per esempio per anelli e bracciali, è legato ad una percentuale d'argento (intorno al 15%) e rame (generalmente dal 13 al 18%). In genere, quando si parla di oro come bene rifugio, si intende proprio il metallo giallo puro, quello acquistato in lingotti, ma non solo, come abbiamo spiegato nel nostro articolo sui beni rifugio appena linkato, dove approfondiamo il discorso e a cui vi rimandiamo se volete saperne di più.

  • Bianco
  • Si ottiene aggiungendo all'oro puro una percentuale di circa il 25% di nichel, argento o palladio (ma anche il manganese). La presenza di nichel può portare ad allergie, a cui è soggetta in media una persona su otto. Anche se viene utilizzato il termine "bianco", in effetti si intende in questo modo l'oro grigio, con sfumature possibili di giallo, marrone e rosa. In genere viene utilizzato per anelli e spille, grazie alla durezza che gli conferisce il nichel, oppure per l'incastonatura delle pietre, soprattutto quando è legato al palladio, che mantiene una certa morbidezza del materiale originale. L'articolo appena linkato tratta in modo approfondito la convenienza dell'investimento in palladio, molto utilizzato nell'industria automobilistica.

  • Rosa
  • Al 75% di oro puro viene aggiunta una quantità di argento che va dal 5 al 6,5% e una quota di rame del 18,5/20%.

  • Rosso
  • Viene legato agli stessi metalli di quello rosa, ma con una minore percentuale di argento (4,5%) e una maggiore di rame (20,5%), ottenendo così un colore tendente a un rosso più intenso. In certi casi si può trovare anche una quantità del 15% di zinco, che genera una piacevole sfumatura giallo scuro.

  • Verde
  • Al 75% di oro puro si aggiungono in egual misura, il 12,5%, argento e rame. In genere assume una tonalità giallo-verde con diverse sfumature. Tende al verde chiaro se è stato aggiunto alla lega di metalli il cadmio in sostituzione dell'argento e con una quantità maggiore di rame. Il cadmio però può causare delle allergie e quindi viene utilizzato con una certa cautela.

  • Viola
  • Ottenuto con una lega di alluminio, risulta piuttosto fragile e tendente a spaccarsi in seguito ad un colpo secco. Questa è la ragione per cui viene in genere utilizzato solo per alcuni dettagli di un gioiello.

  • Blu
  • La lega, in questo caso, è costituita da oro e ferro. In seguito ad un trattamento termico, gli atomi di ferro si ossidano sulla superficie e generano una colorazione azzurra.

  • Nero
  • L'oro nero si realizza tramite un metodo chiamato galvanotecnica, utilizzando rodio e rutenio. Si può ottenere anche generando una patinatura sulla superficie con zolfo e ossigeno, oppure mediante un'ossidazione da cromo o cobalto. Negli ultimi anni sono state prodotte delle tecniche particolarmente avanzate per ottenere l'oro nero, come ad esempio la creazione di nanostrutture sulla superficie ed un particolare trattamento al laser.

Acquisto e deposito

Prima di procedere, ricordiamo al lettore che da qualche anno l'oro da investimento può essere anche acquistato alle Poste e che uno dei metodi più utilizzati per conservarlo, dato anche l'alto valore rispetto all'ingombro, è quello di utilizzare una cassetta di sicurezza, di cui abbiamo spiegato il funzionamento e le novità relative all'Agenzia delle Entrate nell'articolo di approfondimento appena linkato. Rispetto a diversi anni fa adesso non esiste più il segreto bancario, di fatto, ed anche le cassette di sicurezza sono esposte ai controlli del fisco.

Cosa sono i carati e cosa significano

I carati indicano il grado di purezza dell'oro. Quello da investimento, che costa di più perché puro al 99%, è a 24 carati, mentre al 75% è a 18 carati. Infatti, tutti i colori che abbiamo visto precedentemente, tranne quello giallo da investimento, prevedono una percentuale di oro al 75%, almeno la maggior parte, qundi sono contraddistinti dalla denominazione "18 carati". Se l'oro si trova in una percentuale del 58% è a 14 carati, mentre è a 9 carati quanto la percentuale di oro puro corrisponde al 38%. Nella sostanza, per capire i carati basta osservare il colore: più è tendente al giallo intenso, più è alta la percentuale di oro e maggiore è il valore sul mercato. Più avanti vedremo una tabella riassuntiva con la percentuale di oro puro in base ai carati dichiarati.

Valore, significato e misurazione

Bilancia per la pesatura dei carati.

Innanzitutto, teniamo conto che il carato, soprattutto in oreficeria e metallurgia, viene utilizzato per indicare due valori fondamentali, quindi con un doppio significato. Il primo è quello relativo alla purezza delle cosiddette "leghe auree" ed indica la percentuale di oro puro contenuta nella lega in oggetto. Il secondo significato si riferisce invece alla misurazione della massa di materiali preziosi in genere, con 1 carato che vale 0,2 grammi. Quindi, l'indicazione dei carati assume un significato diverso se parliamo di oro o di diamanti, per esempio (nell'articolo appena linkato trattiamo l'argomento dell'investimento in diamanti, non sempre conveniente per il piccolo risparmiatore, a differenza di quanto pensino in molti). Nel nostro caso, il carato indica la differenza tra la percentuale di oro e la quantità di metalli, nella sostanza quanto è puro o meno l'oro che stiamo comprando. Il tutto viene valutato su una base di 24 su 24. Quindi, quando parliamo di oro, 1 carato equivale ad una componente di oro su un totale di 24 del metallo che lo contiene. Facciamo un esempio: l'oro a 18 carati significa che sono presenti, su un totale di 24, 18 parti di oro puro e 6 di uno o più metalli. In genere, per indicare il carato si usano le sigle "ct" o "kt", ma è comune indicare il valore semplicemente con la k, per esempio "24k", indica appunto 24 carati, l'oro puro da investimento. Per concludere, il termine carato deriva dal greco "keration", che a sua volta indicava l'abitudine di valutare il peso di piccoli oggetti mediante la misurazione con i semi di carrubo, un tempo considerati sempre aventi la stessa massa. Vediamo una tabella che riassume le diverse carature dell'oro che si possono trovare sul mercato. Nella prima colonna è indicata la caratura, nella seconda la quantità di parti d'oro espressa in percentuale.

CaratiOro puro (%)
2499,9
2291,6
1875
1458,5
1250
937,5

Cos'è il titolo

Un'alternativa al carato, per indicare la percentuale di oro presente in una lega aurea, è rappresentata dall'uso del termine "titolo". In genere, si usa questa denominazione nel caso delle monete da investimento, che possono essere di oro puro, di leghe auree di diverso tipo, ma anche di argento e altri metalli preziosi. Il titolo si esprime in millesimi ed esiste anche una formula per valutare il valore del millesimo rispetto al carato: 1 carato = 41,67 millesimi. Facciamo anche in questo caso un esempio: "titolo 500" indica che un oggetto presenta la metà del materiale costituito da oro puro e l'altra metà da uno o più metalli. "Titolo 750", indica invece una proporzione di tre quarti di oro puro ed un quarto di metallo.

Uso dell'oro nell'industria

L'oro è un ottimo conduttore di elettricità, superato in quest'ambito solo dall'argento e dal rame, quindi risulta particolarmente utile in tantissimi ambiti dell'elettronica, ma non solo. Inoltre ha una caratteristica che lo rende molto valido per la produzione di conduttori e contatti: è particolarmente resistente ai fenomeni di ossidazione. Le qualità di questo metallo sono tante e quindi il suo utilizzo in ambito industriale e non solo è particolarmente diffuso, tanto da generare una continua e crescente richiesta che naturalmente contribuisce a mantenerne alto il valore e quindi il prezzo sul mercato. Conoscere gli ambiti di utilizzo di questo metallo prezioso è particolarmente importante per l'investitore, visto che questa è una delle tante variabili che determinano la quotazione dell'oro. Nell'articolo appena linkato abbiamo parlato delle valutazioni, sia personali che dei maggiori analisti, sulla previsione della quotazione dell'oro nel 2023. Acquistarlo nel momento giusto è il segreto per guadagnare dal nostro investimento, quindi è bene conoscere il settore. Vediamo quali sono i principali campi di applicazione dell'oro.

  • Gioielleria e bigiotteria
  • Ovviamente questi sono i due campi di applicazione più importante dell'oro, alimentati va detto da un continuo riciclo della materia prima. Basti pensare all'esplosione dei Compro Oro, diffusi ormai su tutto il territorio del nostro paese. Fonderlo è facile e vantaggioso e questo contribuisce a fare dell'oro una materia prima facilmente liquidabile e vendibile in qualsiasi momento. Va detto che in gioielleria non si usa solo l'oro puro, ma anche quello verde, legato all'argento, e quello rosso, in lega con il rame. Uno degli ambiti in cui l'oro è maggiormente utilizzato è quello dell'orologeria. Gli orologi da investimento possono essere un'ottima alternativa ai classici lingotti, ma certo il contesto è riservato a chi lo conosce, in quanto non è solo la quantità di oro presente a determinare il valore di un orologio. Nell'articolo appena linkato abbiamo spiegato quali sono gli elementi fondamentali di cui tener conto quando si investe nel settore ed abbiamo anche elencato una serie di orologi su cui investire per andare sul sicuro. Le variabili in gioco sono parecchie, a partire dalle condizioni dell'orologio, ma gli appassionati sono tanti e liquidare l'investimento in tempi veloci è relativamente facile.

  • Componentistica elettronica
  • Basta un termine per capire quanto oro viene usato in oggetti che ognuno di noi utilizza tutti i giorni: computer. All'interno dei PC, così come di smartphone, tablet e prodotti dell'elettronica di consumo, sono presenti vari componenti che contengono una percentuale variabile di oro. La stessa cosa avviene in apparecchi per telecomunicazioni, in numerose applicazioni industriali e anche nei motori per gli aerei. Grazie alla sua notevole resistenza alla corrosione, l'oro è ampiamente utilizzato come materiale di rivestimento delle superfici di contatti elettrici.

  • Industria astronautica
  • Uno degli utilizzi più comuni dell'oro in ambito astronautico è costituito dall'applicazione di una lamina d'oro sul visore dei caschi spaziali. Assicura protezione dai raggi ultravioletti e dalla luce solare che, non schermata dall'atmosfera terrestre, come accade sulla terra, risulta particolarmente nociva e fastidiosa per gli astronauti.

  • Settore medico e diagnostico
  • Oltre ad un ampio e noto utilizzo in odontoiatria, per la realizzazione di ponti e otturazioni, l'oro viene usato anche in applicazioni destinate alla diagnostica medica, come ad esempio l'elettroforesi.

  • Indagini a microscopio
  • Uno degli utilizzi più curiosi e forse meno conosciuti dell'oro è come rivestimento di campioni biologici da osservare al microscopio elettronico a scansione.

  • Altre applicazioni
  • Sono innumerevoli i contesti in cui viene utilizzato l'oro, addirittura anche in cucina sotto forma di lamine particolarmente sottili. Va considerato inoltre il settore dei tessuti, dove è abbastanza comune l'inserimento di fili d'oro in prodotti di particolare pregio.

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