La stufa a pellet - Funzionamento, detrazioni e incentivi 2024

Una delle soluzioni più utilizzate in Italia per il riscaldamento di casa o per la produzione di acqua calda è la stufa a pellet. Efficiente, economica e spesso anche molto bella, è simile a quella a legna, ma inquina decisamente meno, consuma un combustile più ecocompatibile e gode, anche per il 2024, di incentivi e detrazioni fiscali, con Conto Termico ed Ecobonus. Va detto che il pellet sta conoscendo un aumento del prezzo piuttosto costante, ma la convenienza delle stufe che utilizzano questo combustile per riscaldare casa c'è ancora, eccome. È importante però scegliere quella giusta, sulla base di un insieme di fattori che analizzeremo nel corso dell'articolo, di cui adesso elenchiamo gli argomenti principali.

  • Come funziona la stufa a pellet
  • Tipologie principali (aria e idro)
  • Riscaldamento degli ambienti
  • Produzione di acqua calda per uso sanitario e termosifoni
  • Incentivi e detrazioni fiscali 2024 per stufe a pellet (Conto Termico 2.0, Ecobonus)
  • Prezzi e consumi
  • Come scegliere la stufa a pellet migliore
  • Installazione e sicurezza

Come funziona la stufa a pellet

Le caldaie a pellet rappresentano una validissima alternativa ad altri sistemi per il riscaldamento di casa o per la produzione di acqua calda, magari da inviare anche verso i termosifoni, con tanti vantaggi rispetto alle tradizionali stufe a legna e anche con la possibilità, non certo trascurabile, di godere di incentivi e detrazioni fiscali che vedremo più avanti. Nell'immagine sottostante possiamo vedere lo schema di funzionamento di una classica stufa a pellet. Vediamo in dettaglio come funziona questo sistema per il riscaldamento dei locali, l'utilizzo più comune ed anche efficiente di questa tipologia di prodotti.

Schema di funzionamento di una stufa a pellet.
  • 1) Serbatoio del pellet
  • In questo contenitore viene inserito il combustibile, utilizzato successivamente dalla stufa per produrre calore. Nel nostro articolo su che cos'è il pellet abbiamo visto quali sono le certificazioni esistenti, come si leggono le etichette ed altre informazioni per scegliere il pellet migliore per la propria stufa.

  • 2) Ventola di aspirazione e scarico
  • Il sistema per la raccolta dell'aria necessaria alla combustione del pellet che all'espulsione dei fumi generati dalla combustione stessa. Ricordate che, per la Normativa UNI 10683, è necessario scaricare i fumi attraverso il tetto e non da una semplice parete. Non è necessaria, comunque, una canna fumaria, ma è sufficiente un normale tubo di circa 8 cm di diametro.

  • 3) Coclea per la ricarica
  • Il meccanismo che provvede alla ricarica automatica del pellet nella camera di combustione. In pratica una vite senza fine. Non tutte le stufe a pellet funzionano con questo sistema per la ricarica del combustibile, ma questo è quello più utilizzato.

  • 4) Serbatoio per la cenere
  • In questo contenitore viene depositata la cenere frutto della combustione del pellet, che può essere utilizzata anche come fertilizzante.

  • 5) Sistema di accensione
  • Alimenta la resistenza posta all'interno della camera di combustione.

  • 6) Scambiatore di calore
  • Raccoglie il calore prodotto nel braciere e lo disperde nell'ambiente.

  • 7) Braciere
  • All'interno della camera di combustione è presente una resistenza incandescente. Il pellet, a contatto con la resistenza, brucia e produce calore.

La centralina elettronica

La stufa a pellet è dotata di una centralina elettronica che provvede al funzionamento generale, sia per quanto riguarda la combustione del pellet per la generazione del calore che per problematiche legate alla sicurezza. Il termostato integrato permette di regolare tutti i parametri necessari, come la temperatura di esercizio e gli orari di accensione e spegnimento. In una stufa a pellet moderna tutti questi valori sono completamente personalizzabili e autonomi, quindi l'intervento umano è ridotto al minimo, fondamentalmente solo il carico del nuovo pellet man mano che quello inserito precedentemente si consuma e le operazioni di pulizia. In molti modelli è presente anche un'interfaccia GSM, che permette di accendere la stufa anche a distanza, con una semplice telefonata.

Un'ottima soluzione per singoli ambienti

Nella sostanza le stufe a pellet funzionano come quelle a legna, ma con delle peculiarità che le rendono particolarmente vantaggiose rispetto ad altri sistemi per il riscaldamento. La combustione del pellet produce aria calda (di quelle idro parleremo successivamente) che può essere distribuita in altre aree dell'abitazione, anche se non con risultati eccezionali, attraverso un sistema di canalizzazione. Va detto che questa non è la funzione principale di una stufa a pellet, non idonea al riscaldamento di grandi ambienti, ma valida soprattutto nelle aree più vissute di un'abitazione, prima fra tutte il salone principale. Non è un caso se anche l'estetica gioca un ruolo importante nel settore, con stufe sempre più belle e capaci di impreziosire l'arredamento di casa. Comunque, una stufa a pellet ad aria molto potente può essere canalizzata e svolgere egregiamente il proprio compito, ma tra consumo di combustibile e soprattutto di elettricità meglio valutare attentamente la convenienza rispetto ad altre soluzione, come la caldaia a condensazione ed il solare termico. In effetti, un conto è posizionare una stufa e realizzare solo l'impianto per lo smaltimento dei fumi, un altro è canalizzare il tutto. I costi salgono, anche considerando gli incentivi e le detrazioni fiscali disponibili con Conto Termico 2.0 ed Ecobonus, che vedremo più avanti.

L'alternativa alle classiche caldaie

La stufa a pellet è un'antagonista naturale delle caldaie per il riscaldamento di casa o per l'alimentazione dei termosifoni. Rispetto alle classiche caldaie a metano, le stufe a pellet hanno consumi minori e un impatto ambientale più limitato, quindi sono più ecologiche, ma non mancano anche gli svantaggi: non possono riscaldare grandi ambienti, soprattutto quelle ad aria (le stufe a pellet idro sono più potenti e le vedremo), necessitano di una manutenzione periodica piuttosto impegnativa e funzionano solo con l'elettricità, incidendo quindi sui consumi in bolletta.

Stufa a pellet e termocamino

Il camino termico, che può essere alimentato sia a legna che a pellet, può essere un'alternativa alla stufa a pellet, ma le differenze sono importanti. Ne abbiamo parlato nel nostro articolo di approfondimento sul termocamino, dove abbiamo visto come i costi di installazione siano decisamente superiori alla soluzione stufa a pellet. Certo, il termocamino è bellissimo, ormai ci sono vari prodotti sul mercato che veramente si distinguono per eleganza e raffinatezza. La convenienza o meno di una delle due soluzioni dipende dalle esigenze di ognuno. Vi rimandiamo all'articolo sul termocamino per ulteriori considerazioni.

Tipologie di stufe a pellet

Ovviamente, esistono sul mercato diverse tipologie di stufe a pellet (a parte la tecnologia ad aria o ad acqua, detta idro e che vedremo a breve), a partire dai materiali di rivestimento. In genere, viene utilizzato molto l'acciaio, con il top in ceramica e il focolare, la camera di combustione, in ghisa, ma si utilizza anche la pietra ollare, gradevolissima a livello di design. L'uscita dei fumi, che vengono incanalati verso la canna fumaria o, come abbiamo detto, un comune tubo di scarico, può essere sia posteriore che superiore. Una caldaia moderna deve prevedere la programmazione giornaliera e settimanale, funzioni per adattarla a diversi momenti della giornata, per esempio la funzione "notte", un telecomando e vari optional, come il kit di canalizzazione, il Wi-Fi e bocchette di ventilazione personalizzabili. Anche per quanto riguarda forma e dimensioni sono disponibili sul mercato diverse tipologie di stufe a pellet, da quelle slim e piatte, profonde poche decine di centimetri ed in genere indicate come a parete, a quelle angolari, rotonde o particolarmente basse, quindi adattabili anche ad ambienti con poco sviluppo in altezza. In genere le stufe slim, quelle piatte, sono pensate per particolari aree dell'abitazione, come i corridoi, dove lo spazio è naturalmente limitato, ma ormai sono talmente belle da vedere che si adattano a qualunque ambiente della casa. In questi casi l'espulsione dell'aria calda o la canalizzazione dei fumi può essere anche laterale, con tanto di ventilatore aggiuntivo per la canalizzazione.

Per riscaldamento e acqua calda

Abbiamo visto come sul mercato esistano diverse tipologie di stufe a pellet per dimensioni e forma, in modo da adattarsi alle esigenze di ognuno. Oltre a questo, può cambiare anche il sistema di funzionamento, a seconda del risultato che si vuole ottenere, nella sostanza dell'obbiettivo. Con il pellet si può infatti non solo alimentare il riscaldamento di casa mediante la diffusione di aria riscaldata, ma anche la produzione di acqua calda, che poi potrà essere usata sia per uso sanitario che per alimentare i termosifoni. Se consideriamo il risparmio che ci regala il pellet ed aggiungiamo le detrazioni fiscali e gli incentivi degli Ecobonus e del Conto Termico 2.0 GSE, otteniamo nell'insieme un bel risparmio per il riscaldamento di casa ed eventualmente anche la produzione di acqua calda, che rappresentano una delle spese più importanti per la maggior parte delle famiglie italiane. Vediamo le due tipologie di stufe a pellet a disposizione sul mercato e come funzionano, valutando quindi la differenza sostanziale tra una stufa a pellet ad aria e una idro.

  • Ad aria
  • Le stufe a pellet ad aria vengono utilizzate soprattutto per il riscaldamento di piccoli ambienti, principalmente il salone principale dell'abitazione, così come corridoi o altre stanze. Lo stesso dicasi per un monolocale o un piccolo bilocale. Abbiamo visto come funziona una stufa a pellet ad aria all'inizio dell'articolo. Il combustibile viene versato su una resistenza incandescente che lo fa bruciare. Il calore generato dalla combustione viene raccolto da uno scambiatore di calore ed immesso nell'ambiente circostante.

  • Idro
  • Dette anche idrostufe, le stufe a pellet ad acqua producono acqua calda che poi può essere utilizzata sia ad uso sanitario che canalizzata nei termosifoni per riscaldare gli ambienti. Naturalmente, per poter riscaldare un'abitazione di medie dimensioni, si può pensare di integrare la stufa a pellet idro con un piccolo impianto di solare termodinamico, in modo da avere tutta l'acqua calda necessaria. Le due tecnologie combinate possono portare veramente ad un risparmio significativo nel costo per il riscaldamento di casa, anche considerando incentivi e detrazioni fiscali, e tra l'altro con un eccellente impatto sull'ambiente, in positivo naturalmente. Una volta collegata la stufa hydro, si può chiamare anche così, all'impianto di casa, l'acqua calda può essere convogliata verso i termosifoni o nell'impianto a pavimento, soluzione per il riscaldamento che sta prendendo sempre più piede. Vediamo alcune caratteristiche peculiari delle stufe a pellet idro e come funziona.

    • Due valori per la potenza
    • Nell'etichetta che accompagna il prodotto la potenza viene indicata con due valori: il primo relativo alla potenza totale della stufa, il secondo a quella ceduta all'acqua. La stufa a pellet hydro cede meno calore all'ambiente, in quanto è progettata per trasferire il frutto della combustione, il più possibile, al processo che porta al riscaldamento dell'acqua.

    • Può produrre acqua calda all'istante
    • Alcuni modelli di stufe a pellet idro sono dotati di una funzione che permette di produrre acqua calda praticamente in tempo reale, ma con lo svantaggio di dover essere accese per svolgere questa funzione. In genere, quindi, meglio abbinarle ad un bollitore o ad un Puffer, in pratica un accumulatore di acqua calda. In genere le stufe idro che possono svolgere questa funzione hanno una potenza di almeno 20kW.

Come si collega la stufa a pellet idro ai termosifoni

Per alimentare l'impianto di riscaldamento della casa è necessario collegare la stufa a pellet all'impianto mediante dei collettori specifici, che provvederanno a smistare l'acqua riscaldata verso i collettori dei termosifoni. Ovviamente, va realizzato anche l'impianto che preleva l'acqua dal sistema idrico della casa e che la porta alla stufa per essere riscaldata.

Stufa a pellet idro canalizzata

Si tratta di un'alternativa al riscaldamento con i normali radiatori. Invece di portare l'acqua calda ai radiatori, il sistema di canalizzazione utilizza il calore dell'acqua scaldata dalla stufa a pellet per riscaldare direttamente gli ambienti, in genere utilizzando canaline posizionate sotto il pavimento. Si tratta di un sistema di riscaldamento molto efficiente, ma costoso da realizzare se non esiste già una predisposizione. Una soluzione al problema può essere quella di sfruttare la detrazione fiscale del Superbonus 90%, di cui parleremo più avanti, ottimo se si fanno lavori importanti e che comportano un miglioramento di due classi della resa energetica di abitazioni o edifici che sia.

La stufa a pellet con forno

Data l'ampia diffusione di queste macchine, quindi il mercato di riferimento, le aziende si sono attrezzate e cominciano a proporre prodotti che possiamo chiamare ibridi, vale a dire che, oltre al riscaldamento o alla produzione di acqua calda, sono capaci di svolgere anche altre funzioni. La stufa a pellet con forno è in effetti una termocucina ed oltre a scaldare l'ambiente può essere utilizzata per cucinare i nostri piatti preferiti, in quanto integra un vero e proprio forno.

Pulizia periodica

Per mantenere elevato il funzionamento e l'efficienza di una stufa a pellet è necessaria una periodica pulizia delle sue componenti più esposte alla combustione. Ovviamente va svuotato il cassetto che contiene la cenere prodotta dal pellet combusto e, con un aspirapolvere o con l'apposito aspiracenere, è necessario pulire il braciere, pena la formazione di sedimenti che andranno man mano ad inficiare l'efficienza dell'impianto. Naturalmente esistono stufe a pellet dotate di sistemi autopulenti, ma un po' di manutenzione manuale è sempre necessaria. Rispetto ad altri sistemi per il riscaldamento di casa, la necessità di procedere ad una continua manutenzione è uno dei pochi svantaggi delle stufe a pellet, a fronte però di un notevole risparmio per il riscaldamento di casa o per la produzione di acqua calda rispetto alla classica caldaia a metano.

Incentivi e detrazioni fiscali 2024 stufe a pellet

Come tutti gli apparecchi e gli impianti funzionali al risparmio energetico o alla produzione di energia rinnovabile, anche le stufe a pellet possono accedere al sistema di incentivi e detrazioni fiscali previsti, anche per il 2024. Vediamo quali sono le soluzioni migliori per risparmiare sull'acquisto della nostra nuova stufa a pellet.

  • Conto Termico 2024
  • Prevede l'erogazione di incentivi sull'acquisto e sostituzione delle stufe a pellet. Nell'articolo linkato spieghiamo come funziona il Conto Termico 2.0 GSE, a quanto ammontano gli incentivi per il 2024 e come si richiedono.

  • Ecobonus 2024 risparmio energetico
  • In questo caso sono disponibili detrazioni fiscali spalmabili su un periodo di 10 anni. La scelta migliore tra Ecobonus e Conto termico dipende da tutta una serie di fattori, e da esigenze personali, che spieghiamo nei due articoli linkati.

Alternative per riscaldamento e acqua calda

Per capire qual è la soluzione migliore per il riscaldamento della vostra abitazione e la produzione di acqua calda, in alternativa alla stufa a pellet, vi invitiamo alla lettura dei nostri articoli sulle caldaie a condensazione, ben più efficienti di quelle a metano e che godono di detrazione fiscali specifiche, così come sulla pompa di calore, una soluzione fino a poco tempo fa accessibile solo alle aziende o comunque in grandi strutture, ma che negli ultimi anni ha visto una notevole evoluzione tecnologica tanto da diventare fattibile anche in un contesto domestico residenziale. Sempre per il riscaldamento o per la produzione di acqua calda, non si può non considerare il solare termodinamico domestico, anche in questo caso una tecnologia che si sta affacciando all'ambito domestico, mentre in precedenza riguardava solo grandi impianti per la produzione di energia rinnovabile. Le soluzioni sono tante e vi invitiamo alla lettura di altri nostri articoli che troverete nella sezione dedicata proprio alle energie rinnovabili. Tenete conto, comunque, che, come abbiamo spiegato all'inizio dell'articolo, dove abbiamo visto come funziona la stufa a pellet, questa soluzione non è adatta al riscaldamento di tutta la casa. La canalizzazione, infatti, è costosa e impegnativa ed inoltre il consumo di energia elettrica per far funzionare la stufa a pellet risulterebbe non conveniente. L'integrazione con altri sistemi per il riscaldamento, oppure per la produzione di acqua calda, magari da inviare ai termosifoni, può risultare vantaggiosa.

Prezzi e consumi

I costi per l'acquisto di una stufa a pellet possono variare molto, non solo a seconda della tipologia ma anche della qualità, ovviamente. A questo vanno aggiunti gli eventuali accessori presenti, come ad esempio il kit di canalizzazione, bocchette accessorie e così via. Naturalmente parliamo dei prezzi medi sul mercato, solo indicativi, e che possono essere abbattuti dalle detrazioni fiscali e dagli incentivi 2024 del Conto Termico 2.0 e degli Ecobonus.

Costi di una stufa a pellet

Indicativamente, una stufa ad aria, che in genere ha una potenza tra i 5 e i 15kW, può costare tra gli 800 e i 2.000 euro o poco più. Se parliamo della tecnologia ad acqua, delle idro o hydro che sia, invece, i prezzi salgono, essendo il sistema più complesso e con una potenza anche superiore ai 30/35kW. Le migliori stufe a pellet idro possono arrivare a costare anche fino a 5.000 euro e più.

Manutenzione e libretto impianti

Ovviamente, oltre al costo per l'acquisto della stufa va aggiunto anche quello della manutenzione, che va fatta almeno una volta all'anno. È necessario che un tecnico controlli lo stato della canna fumaria, dei vari tubi per la canalizzazione di aria calda, acqua e fumi ed inoltre del sistema di combustione. Ricordiamo che, anche per le stufe a pellet, è obbligatoria la compilazione del libretto impianti, di cui troverete tutte le informazioni sulla normativa vigente nell'articolo linkato, comprese sanzioni e regole sui controlli periodici obbligatori.

Consumi

Quando ci si chiede "quanto consuma una stufa a pellet" si intende sia il consumo del combustibile stesso che quello dell'elettricità. Non esistono valori fissi, ma delle medie che dipendono da vari fattori. In genere, una stufa consuma circa 15 kg di pellet in uno o due giorni, ma dipende da quanto tempo la teniamo accesa, ovviamente. Il consumo di 15 kg viene calcolato come media in un'ipotetico funzionamento di 24 ore continuative, abbastanza improbabile nell'uso comune. Per quanto riguarda l'elettricità, anche in questo caso si parla di medie e soprattutto di confronti. Facciamo un esempio tra i più utilizzati. Per una certa produzione di calore, se una caldaia a gas consuma fino a 500 kWh all'anno, una stufa a pellet ne consuma circa 80. Come vediamo, il risparmio esiste, ma sono medie che dipendono veramente da tanti fattori diversi. In genere, il consiglio è di acquistare una stufa a pellet moderna, con termostato e camera di combustione di qualità. Nelle giuste condizioni le stufe a pellet funzionano bene e fanno risparmiare sul riscaldamento di un ambiente o anche per la produzione di acqua calda.

Costo del pellet

In genere questo combustibile viene venduto in sacchi da 15kg ed il prezzo dipende da tutta una serie di fattori, come la tipologia di legno da cui viene realizzato, il processo di produzione, la quantità di residuo di cenere e così via. Negli ultimi anni si è assistito ad un graduale aumento del prezzo del pellet, dovuto sia all'alto consumo, siamo i primi in Europa, che alla dipendenza dall'importazione dall'estero. Comunque, la stufa a pellet continua ad essere un sistema molto conveniente per alimentare il riscaldamento di casa o per produrre acqua calda, sia ad uso sanitario che da convogliare verso i termosifoni. Sul mercato, in ogni caso, sono in vendita anche bancali, vale a dire grandi quantità di combustibile, acquistando i quali si può certo risparmiare. Inoltre, le aziende produttrici di stufe a pellet fanno spesso campagne di marketing che includono una fornitura importante di pellet al momento dell'acquisto della stufa, ma attenzione alla qualità.

Scelta della stufa a pellet migliore

Bene, dopo aver visto come funzionano le stufe a pellet, sia ad aria che idro, i prezzi e i costi di gestione, passiamo a quelle che sono le caratteristiche da valutare per scegliere la stufa migliore per le proprie esigenze. Ovviamente, al netto delle questioni estetiche, che hanno la loro importanza, visto che parliamo di un oggetto ormai diventato a tutti gli effetti un prodotto anche d'arredamento.

Quanto riscaldamento o acqua calda ci serve

La prima valutazione da fare, nella scelta della stufa a pellet più adatta alle nostre esigenze, è legata alla dimensione dell'abitazione in cui verrà effettuata l'installazione, alle sue caratteristiche e alla funzione che vogliamo far svolgere alla nostra stufa, vale a dire riscaldamento dell'aria o produzione di acqua calda. Se vogliamo riscaldare un piccolo ambiente, una stufa ad aria di piccola o media potenza può essere più che sufficiente, ma se la nostra intenzione è quella di alimentare i termosifoni di tutti gli ambienti, allora una stufa a pellet idro piuttosto potente è praticamente la scelta obbligata, a fronte ovviamente di un prezzo d'acquisto e di gestione maggiore. La potenza, quindi il consumo di energia elettrica, è un fattore fondamentale non solo per ottenere il risultato voluto, ma anche per quanto riguarda i costi di gestione, parliamo soprattutto della bolletta elettrica, che vanno considerati al fine di valutare la convenienza o meno di una soluzione di questo tipo. A questo va aggiunto, ovviamente, il maggior consumo di combustibile. Tutto quanto detto fino ad ora va considerato all'interno del discorso detrazioni fiscali e incentivi del Conto Termico 2.0 e degli Ecobonus, non accessibili a chiunque e che quindi possono impattare sull'impegno economico finale.

Etichetta e normativa

Anche l'etichetta associata alla stufa a pellet che vogliamo acquistare va valutata a fondo per capire se il prodotto scelto è coerente con le nostre necessità. Ricordiamo che la normativa di riferimento è la UNI EN 14785 2006. I valori da considerare sono i seguenti:

  • Presenza del marchio CE (non sono poche le stufe a pellet non a norma)
  • Nome dell'azienda produttrice
  • Rendimento termico
  • Emissioni di anidride carbonica
  • Potenza espressa in kW (fondamentale per valutare efficienza e consumi)

Dotazioni utili da considerare

Una buona stufa a pellet deve prevedere la maniglia rimovibile oppure un guanto accessorio per evitare scottature. Attenzione al cavo elettrico, che deve sopportare senza problemi alte temperature. È bene, inoltre, che sia presente una valvola antiscoppio, purtroppo non ancora obbligatoria. La normativa europea, quella di riferimento per le stufe a pellet, va certamente rivista, in quanto non prevede la presenza obbligatoria di vari accessori e caratteristiche necessarie alla sicurezza nella gestione di questa tipologia di prodotto.

Installazione e sicurezza

Sia che si scelga una stufa a pellet ad aria che idro, esistono delle regole da seguire per un'installazione corretta dal punto di vista normativo e funzionale all'efficienza della macchina.

Divieti nella normativa

Per legge, le stufe a pellet non possono essere installate in ambienti dove siano presenti apparecchi a gas di tipo non stagno. Inoltre è fatto divieto di installazione nelle cucine dotate di apparecchi di ventilazione o aspiratori capaci di mettere in depressione il locale. Al di là della normativa e di quanto prescritto dalla legge, è necessario che l'installazione della stufa a pellet segua la regola base del buon senso, anche se non stiamo parlando di un prodotto che presenta pericoli particolari, va detto.

La presa d'aria

A seconda della potenza della stufa può essere necessario valutare la necessità di convogliare aria verso la camera di combustione. Se l'apparecchio è piuttosto potente, allora un collegamento con l'esterno dell'abitazione, in modo da apportare un contributo d'aria maggiore, è da valutare, ma sarà il tecnico che vi installerà la stufa a consigliarvi nel modo migliore. Da questo punto di vista non ci sono regole fisse, solo un'attenta valutazione dell'ambiente in cui va installata la macchina, in combinazione con le caratteristiche della stessa, può far procedere verso una soluzione piuttosto che un'altra.

Basilari norme di sicurezza

Oltre all'ovvietà di una installazione a regola d'arte, per far si che la stufa a pellet sia solo un vantaggio e non un pericolo, stiamo parlando pur sempre di un oggetto che produce una combustione ad alta temperatura, è necessario che si effettui la manutenzione periodica degli elementi principali di stufa e impianto, soprattutto della canna fumaria, la più esposta alla formazione di sedimenti che nel tempo possono inficiare la dispersione efficace dei fumi di combustione. A questo si aggiunge anche il pericolo di incendio, visto che la fuliggine prodotta dalla combustione del pellet, se non eliminata con la pulizia della canna fumaria, sedimentandosi può incendiarsi a causa delle alte temperature presenti. Anche la camera di combustione va pulita periodicamente, magari utilizzando un apposito aspiracenere. Questa tipologia di apparecchio è del tutto simile ad un aspirapolvere ed in genere ha un costo assolutamente non impegnativo (può essere venduto anche in combinazione con la stufa o addirittura già presente come accessorio).

Test sulla sicurezza

Online potrete trovare molti test, spesso realizzati da associazioni dei consumatori, che valutano il grado di sicurezza di una stufa a pellet, con l'obiettivo di scegliere la migliore anche da questo punto di vista. Vediamo quali sono i parametri utilizzati con più frequenza e i sistemi di sicurezza presenti o meno sulle stufe e funzionali a garantire l'utilizzatore.

  • Temperatura massima
  • Sia del serbatoio che del sistema di carico

  • Presenza del controllo surriscaldamento
  • Funzionale ad evitare incendi e scoppi in presenza di un malfunzionamento della ventola o di sovraccarico del braciere.

  • Pressostato
  • Evita scoppi e dovrebbe essere sempre presente su una stufa di qualità venduta ad un prezzo elevato.

Argomenti che potrebbero interessarti

Contenuto simile

  • Gli incentivi del Conto Termico 2024

    La nuova versione del fondo per il miglioramento dell'efficienza energetica degli edifici presenta numerose novità e un iter semplificato per i rimborsi. Gli interventi ammessi sono veramente tanti, ma gli incentivi variano.

  • Pergola fotovoltaica - Permessi, prezzi, incentivi e detrazioni

    Se avete spazio a disposizione, l'installazione di una pergola o pergolato che sia, può avvantaggiarsi di un piccolo impianto per la produzione di energia rinnovabile. Le regole, come al solito, sono piuttosto fumose e non di facile comprensione.

  • Il Superbonus 90% per l'efficientamento energetico

    A condizione di ottenere un miglioramento di due classi energetiche, un'ottima opportunità per effettuare lavori in edifici e abitazioni. Attenzione ai tetti di spesa e all'invio della comunicazione all'Agenzia delle Entrate.

  • Caldaia a condensazione - Funzionamento e vantaggi

    La sostituzione della caldaia tradizionale con una a condensazione comporta un importante risparmio energetico ed aiuta a diminuire il costo per il riscaldamento e l'acqua calda. Inoltre c'è il vantaggio derivante da detrazioni fiscali e incentivi.

Altre sezioni