Questo articolo è parte integrante della nostra guida agli Ecobonus 2023, a cui vi rimandiamo per l'elenco degli altri articoli della guida.
Per chiunque, contribuente italiano, esegua lavori di efficienza energetica di edifici esistenti, è prevista la possibilità di detrarre una sostanziosa parte della spesa sostenuta dall'Irpef, l'imposta sul reddito delle persone fisiche, o dall'Ires, l'imposta sul reddito delle società.
Come funzionano gli Ecobonus 2023
Nel corso della guida esamineremo in dettaglio il funzionamento degli Ecobonus 2023, di cui adesso facciamo una sintesi che considera anche le novità più importanti introdotte con le ultime Leggi di Bilancio. Il settore edilizio e quello delle energie rinnovabili e del risparmio energetico sono diventati ormai un volano per l'economia, il tutto accompagnato da un continuo aumento del costo dell'energia, che naturalmente rende ancora più convenienti i lavori mirati al risparmio energetico e ad una maggiore efficienza termica degli edifici. La detrazione fiscale spettante va ripartita in 10 rate annuali di pari importo. In un apposito articolo della guida vedremo anche le due alternative alla detrazione fiscale, vale a dire cessione del credito e sconto in fattura.
Solo immobili già esistenti
Prima di spiegare in dettaglio come funzionano gli ecobonus per il 2023 dobbiamo fare una precisazione importante. Le agevolazioni fiscali per i lavori di ristrutturazione atti a migliorare l'efficienza energetica riguardano solo edifici e immobili già esistenti, non quelli in costruzione. Inoltre, accedono alle detrazioni immobili appartenenti a qualsiasi categoria catastale, anche rurali, quindi tutte le abitazioni residenziali, compresi anche i beni strumentali.
La novità condomini
Una delle principali novità del bonus risparmio energetico 2023 è che possono rientrano nella normativa per le agevolazioni fiscali anche i lavori di ristrutturazione per una migliore efficienza energetica effettuati a livello condominiale, con la detrazione Irpef che varia a seconda del grado di intervento sull'edificio ed estende la durata degli incentivi GSE fino al 2023. Più avanti, nel corso della guida, analizzeremo in dettaglio a quanto equivalgono le detrazioni fiscali a seconda dell'intervento effettuato.
Si può detrarre anche l'Ires
Gli ecobonus permettono di effettuare lavori di miglioramento della resa energetica anche di edifici funzionali alll'attività di impresa, garantendo la detrazione fiscale dell'Ires. L'Agenzia delle Entrate ha più volte precisato che i titolari di reddito di impresa possono accedere alle detrazioni previste solo ed esclusivamente per fabbricati strumentali adibiti all'esercizio dell'attività imprenditoriale.
A quanto corrisponde la detrazione fiscale
Approfondiremo in dettaglio l'argomento in un successivo articolo della guida agli Ecobonus 2023. Comunque, la detrazione fiscale per i lavori di risparmio energetico varia dal 50 all'85% della spesa sostenuta, ovviamente sulla base di tutta una serie di caratteristiche che approfondiremo in seguito. Nel computo dei costi agevolati dalla detrazione fiscale rientrano sia le spese per i lavori di efficientamento energetico che quelli per le prestazioni professionali funzionali all'esecuzione dei lavori. In aggiunta, si possono detrarre i costi sostenuti per l'acquisizione della certificazione energetica richiesta dall'Agenzia delle Entrate.
Beneficiari Ecobonus 2023
Vediamo quali sono i soggetti contribuenti, residenti e non residenti, che possono accedere alle agevolazioni fiscali, con la detrazione Irpef o Ires, per i lavori di riqualificazione energetica.
- Persone fisiche
Proprietari di un immobile, condomini (relativamente ai lavori sulle parti comuni), inquilini, possessori di immobili in comodato, familiari e conviventi che hanno a loro carico le spese di gestione. I parenti possono essere entro il terzo grado e gli affini entro il secondo grado.
- Soggetti con reddito di impresa
Persone fisiche, società di capitali e di persone.
- Enti
Sia pubblici che privati, ma che non svolgono attività commerciale.
- Associazioni tra professionisti.
Cumulabilità con altre agevolazioni
La detrazione d'imposta prevista dagli Ecobonus 2023 non è cumulabile con altre agevolazioni eventualmente previste, per la stessa tipologia di lavori, da ulteriori disposizioni di legge nazionali. L'Agenzia delle Entrate, a questo proposito, fa l'esempio della detrazione spettante per il recupero del patrimonio edilizio, non cumulabile con gli Ecobonus. Diverso è invece il discorso della cumulabilità con incentivi regionali, provinciali o locali, in questo caso possibile. Attenzione, perché comunque è necessario verificare che non estista un divieto specifico di cumulabilità previsto dalle norme che regolano gli incentivi non statali. In ogni caso, se la cumulabilità è possibile, la detrazione fiscale si può richiedere solo per la parte eccedente gli eventuali incentivi concessi dagli enti territoriali.
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