Questo articolo è parte integrante della nostra guida agli Ecobonus 2023, a cui vi rimandiamo per l'elenco degli altri articoli della guida.
Metodi di pagamento
Gli Ecobonus 2023 sono una bella opportunità per effettuare lavori di sistemazione degli edifici e degli immobili mirati ad un maggior risparmio energetico, ma l'Agenzia delle Entrate, ovviamente, prevede norme e adempimenti ben precisi per poter approfittare delle agevolazioni previste, sia nel caso in cui si scelga il sistema di detrazioni fiscali spalmate in un arco temporale di 10 anni che lo sconto in fattura o la cessione del credito. Questo è un contesto essenziale per non ricevere contestazioni. Sono previste delle modalità ben precise che presentano caratteristiche differenziate a seconda che il soggetto che effettua il pagamento stesso sia o meno titolare di reddito d'impresa. Vediamo una sintesi delle regole che, lo ripetiamo, vanno seguite con il massimo dello scrupolo, se non si vuole andare incontro a problemi e contestazioni.
- Non titolari di reddito di impresa
In questo caso va utilizzato un bonifico, che potrà essere sia bancario che postale (anche on line), nel cui modello di versamento vanno inseriti i seguenti dati:
- Causale del versamento con indicazione degli estremi della norma agevolativa
- Codice fiscale del beneficiario della detrazione
- Partita Iva o codice fiscale del beneficiario (ditta o professionista che ha eseguito i lavori)
- Titolari di reddito di impresa
Si possono utilizzare tutti i sistemi standard senza che sia assolutamente necessario il bonifico.
Adempimenti obbligatori
Attenzione a seguire alla lettera tutte le indicazioni contenute nella normativa relativa agli Ecobonus 2023 per gli interventi di riqualificazione energetica, perchè di questi tempi lo Stato non sembra essere molto tollerante e se può risparmiare da qualche parte non si tira indietro! Ovviamente, i dati da inserire nel bonifico che abbiamo elencato precedentemente sono assolutamente necessari:
- Causale del versamento.
- Il vostro codice fiscale (beneficiario della detrazione fiscale).
- Partita Iva o codice fiscale di chi ha eseguito i lavori.
Intestazione dei documenti di spesa
Nella scheda informativa da trasmettere all'Enea vanno indicati i contribuenti che possono usufruire della detrazione fiscale Ecobonus 2023. Nel caso in cui il nominativo trasmesso all'Enea ed il soggetto dell'intestazione del bonifico o della fattura non coincidano, la detrazione spetta comunque a chi ha effettuato il pagamento. I documenti di spesa, come specifica l'Agenzia delle Entrate, devono essere quindi integrati con il nominativo del soggetto che ha materialmente effettuato la spesa. Attenzione, perché non è possibile modificare negli anni questi dati, quindi quanto presentato nel primo anno di imposta vale per tutto il periodo dell'agevolazione fiscale.
Certificazione e documenti
Ricordiamo anche quali sono i documenti da conservare in quanto vanno mostrati all'Amministrazione finanziaria in caso di controlli.
- Asseverazione
Il certificato di asseverazione va stilato da un tecnico abilitato, al fine di dimostrare che l'intervento effettuato corrisponde alle regole sui requisiti tecnici richiesti per poter accedere all'Ecobonus 2023. Nel caso in cui siano stati effettuati più lavori, interventi e così via, il certificato di asseverazione può risultare unico, elencando ovviamente gli interventi effettuati e i dati richiesti. In certi casi, è possibile sostituire l'asseverazione con un documento di certificazione rilasciato dai produttori, come per esempio per gli interventi di sostituzione di finestre ed infissi, caldaie a condensazione con potenza inferiore a 100 kW, pompe di calore di potenza elettrica assorbita minore di 100 kW e dispositivi multimediali. Non è finita. L'asseverazione del tecnico abilitato può essere sostituita anche da una dichiarazione del direttore dei lavori. Nel caso in cui si proceda all'installazione di pannelli solari autocostruiti, basta presentare l'attestato di partecipazione ad un apposito corso di formazione.
- Attestato di prestazione energetica (APE)
L'APE va prodotta dopo l'esecuzione degli interventi e deve essere redatta da un tecnico non coinvolto nei lavori. Comunque, l'attestato di certificazione energetica non è richiesto nei seguenti casi:
- Sostituzione di finestre e infissi in singole unità immobiliari
- Installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda
- Sostituzione di impianti di riscaldamento con impianti dotati di caldaia a condensazione o generatori di calore alimentati da biomasse combustibili
- Schermature solari (acquisto e posa in opera)
- Acquisto e installazione di dispositivi multimediali
- Scheda informativa
Va conservata la scheda informativa relativa agli interventi effettuati contenente i dati che andremo ad elencare a breve. Va precisato che la scheda informativa può essere rettificata successivamente all'invio all'Enea, se si vuole correggere qualche dato non esatto, ma la rettifica va comunicata entro il termine di presentazione della dichiarazione dei redditi nella quale la spesa effettuata può essere portata in detrazione.
- Dati identificativi del soggetto che ha sostenuto le spese degli interventi effettuati
- Dati relativi all'edificio oggetto dei lavori
- Tipologia di intervento
- Risparmio energetico ottenuto in seguito agli interventi
- Costi (specificando l'importo per le spese professionali e quello utilizzato per il calcolo della detrazione fiscale)
- Ricevuta dell'invio della documentazione tecnica all'Enea.
- Le ricevute fiscali che documentano le spese sostenute (contribuenti titolari di reddito di impresa).
- Ricevuta del bonifico bancario o postale (contribuenti non titolari di reddito di impresa).