Questo articolo è parte integrante della nostra guida agli Ecobonus 2023, a cui vi rimandiamo per l'elenco degli altri articoli della guida.
Lo sconto in fattura
Il nuovo sistema di rimborso delle spese sostenute per interventi di carattere energetico e non solo, vale per gli ecobonus, come per il sismabonus, caldaie, stufe a pellet, pompe di calore, pannelli fotovoltaici, condizionatori, infissi e così via. È stato introdotto dal Decreto Crescita 2019 e dà la possibilità di usufruire di sconti direttamente all'acquisto, sia per i lavori di efficientamento energetico che per quelli di ristrutturazione edilizia. Certamente una possibilità importante che amplia la platea degli aventi diritto ai vari bonus disponibili. Il beneficiario potrà quindi scegliere se adottare il sistema della detrazione fiscale Irpef in 10 anni oppure lo sconto immediato in fattura corrispondente alla detrazione disponibile per un determinato intervento. Se per esempio si ha diritto al 50% di contributo, lo sconto in fattura sarà corrispondente proprio al 50% del prezzo d'acquisto. Sarà il venditore o installatore del bene acquistato ad anticipare lo sconto, che poi gli verrà rimborsato dallo Stato sotto forma di credito d'imposta da utilizzare in 5 quote annuali. Affinché si possa usufruire di tale opzione, è necessario effettuare una comunicazione all'Agenzia delle Entrate entro il 28 febbraio dell'anno successivo a quello in cui si è effettuato l'acquisto del bene o gli interventi necessari che danno diritto all'agevolazione per i lavori di miglioramento energetico degli edifici o di ristrutturazione edilizia. La comunicazione all'Agenzia delle Entrate può essere effettuata sul sito dell'Agenzia stessa o presso gli uffici sparsi sul territorio. Per completezza, vediamo quali dati vanno inseriti nella comunicazione per ottenere lo sconto in fattura per gli Ecobonus 2023.
- Codice fiscale del soggetto avente diritto alla detrazione
- Descrizione dell'intervento effettuato
- Valore della spesa sostenuta
- Anno in cui sono stati effettuati i lavori (o di acquisto del bene)
- Importo del contributo spettante (50, 65% e così via)
- Dati catastali dell'immobile dove sono stati effettuati gli interventi o dove è stato installato il bene (come ad esempio la caldaia, il condizionatore, la tenda o gli infissi)
- Dati del fornitore (denominazione e codice fiscale)
- Data corrispondente al momento di esercizio dell'opzione sconto in fattura
- Assenso del fornitore
La cessione del credito
L'Agenzia delle Entrate ha pubblicato le regole che riguardano una opportunità piuttosto importante e che sicuramente viene incontro a chi decide di approfittare degli Ecobonus per i lavori di risparmio energetico. In un articolo precendente della guida abbiamo spiegato come funzionano le detrazioni fiscali, in pratica come si viene rimborsati dallo Stato degli incentivi promessi. In effetti si tratta di una semplice rateazione in 10 anni, quindi la somma totale dell'incentivo Ecobonus può essere detratta ogni anno dalle tasse. Dal 2018 è stata prevista una grossa novità: si può "scambiare" lo sconto previsto dagli Ecobonus in cambio di soldi in contanti, insomma, denaro invece della detrazione fiscale, tra l'altro tutto in un'unica soluzione. A questa novità possono accedere anche le imprese che effettuano lavori di riqualificazione energetica degli immobili di pertinenza. Per chi si trova nella no tax area, la nuova soluzione permette di cedere il valore dell'Ecobonus ad una banca, ricevendone ovviamente denaro contante. Si tratta di una novità importante, in quanto risolve il problema delle famiglie incapienti che non avendo un reddito non pagano Irpef e quindi non possono detrarre l'Ecobonus. Questo problema ha bloccato l'esecuzione di lavori di riqualificazione energetica di tanti edifici in cui non tutti i condomini potevano detrarre l'incentivo promesso. L'Agenzia delle Entrate, con la circolare del 18 maggio 2018, ha elencato anche i soggetti a cui è possibile cedere il proprio credito all'erario per i lavori di riqualificazione energetica che danno diritto agli incentivi promessi dagli Ecobonus 2023 e che adesso, invece che con il sistema della detrazione fiscale rateizzata, possono essere convertiti in denaro contante. Vediamo la lista dei soggetti a cui si può cedere il proprio credito con il fisco (che a loro volta lo possono cedere ad altri, ma questa operazione può essere effettuata solo una volta).
- L'impresa che ha effettuato l'intervento di riqualificazione energetica
- Esco (Energy service companies)
- Sse (Società di servizi energetici)
- Soggetti privati (lavoratori autonomi e imprese) collegati ai lavori effettuati
- Altri condomini (ma per lavori in comune)
- Banche e intermediari finanziari per chi è nella no tax area
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