Le ultime leggi di Bilancio hanno rivisto il funzionamento di una parte delle detrazioni fiscali per chi effettua lavori di rispamio energetico o di ristrutturazione ed il tutto è stato confermato anche per il 2023. Per quanto riguarda le classiche detrazioni, nel caso delle caldaie a condensazione sono state introdotte, nelle precedenti Leggi di Bilancio, alcune modifiche al sistema di spese detraibili, che adesso variano nella quantità a seconda del tipo di intervento effettuato (con o senza valvole termostatiche, per esempio). Nella sostanza viene premiato, con un maggiore sconto sull'Irpef, chi effettua l'intervento più efficace dal punto di vista del consumo di energia per il riscaldamento o per la produzione di acqua calda ad uso sanitario. La detrazione Irpef caldaia a condensazione rientra negli Ecobonus 2023, a cui vi rimandiamo per chi fosse interessato ad approfondire il discorso, così come nel Conto Termico 2.0, di cui parleremo più avanti, oppure dà la possibilità di accedere al Bonus Mobili per chi effettua lavori di ristrutturazione della propria abitazione, ne parleremo più avanti. Vediamo quali sono gli argomenti principali che tratteremo nell'articolo di oggi.
- Cos'è una caldaia a condensazione
- Come funziona la detrazione fiscale
- A chi spetta e quali sono i requisiti necessari
- Come si usufruisce del bonus Irpef per i lavori di riqualificazione energetica
- Documentazione e bonifico
- Come si suddivide la detrazione spese caldaia nel 730 o Unico
Cos'è una caldaia a condensazione
Per chi volesse saperne di più consigliamo l'articolo su come funziona una caldaia a condensazione, dove spieghiamo in dettaglio quali sono i vantaggi principali per chi effettua la sostituzione di questo importante apparecchio per la produzione di acqua calda ad uso sanitario, oltre che per il riscaldamento naturalmente. Vediamo comunque una sintesi del discorso.
Perché si risparmia
In una normale caldaia il vapore acqueo generato dalla combustione viene disperso attraverso un sistema di espulsione. Nel sistema a condensazione, invece, il calore latente prodotto viene sfruttato per produrre l'acqua calda destinata all'uso sanitario e al riscaldamento, generando un notevole risparmio energetico. In pratica viene messo in atto un riciclo del calore prodotto, che nelle normali caldaie va disperso. Tutto questo è stato reso possibile, negli ultimi anni, grazie all'abbattimento dei costi di produzione e all'introduzione di nuovi materiali che hanno reso possibile l'uso di una caldaia a condensazione anche in ambito domestico e non solo industriale come accadeva in passato. L'immagine sottostante mostra come funziona il sistema di riciclo del calore latente in una caldaia a condensazione.
I vantaggi economici
L'utilizzo di una caldaia ad alto rendimento determina un notevole risparmio nel consumo di energia per l'acqua calda ed il riscaldamento, che in media si aggira attorno al 30% (ma dipende da un insieme di fattori). Tutto questo comporta una forte diminuzione nel costo della bolletta del gas, il combustibile maggiormente utilizzato in questi casi. Ovviamente, parlando dei vantaggi economici, va tenuto conto anche e soprattutto delle detrazioni fiscali 2023 previste per la sostituzione, con una nuova caldaia a condensazione, del vecchio apparecchio. Vedremo quali sono le novità delle agevolazioni previste dagli ecobonus a breve. Ovviamente dobbiamo aggiungere anche i benefici ambientali che derivano da un sistema che permette lo sfruttamento del calore prodotto dalla combustione ed una maggiore efficienza energetica, generando di conseguenza meno emissioni nocive rispetto ai sistemi tradizionali.
La norma UNI 11071
Se vi decidete ad acquistare una nuova caldaia a condensazione, vi consigliamo di leggere attentamente le regole stabilite dal legislatore per l'installazione di un apparecchio di questo tipo e raccolte nelle norme UNI 11071 (nell'articolo linkato precedentemente trovate tutte le informazioni necessarie). Importante soprattutto la sezione relativa al sistema di smaltimento della condensa e della neutralizzazione dell'acidità dei fumi.
La detrazione 2023 caldaia a condensazione
Bene, dopo aver capito di cosa stiamo parlando vediamo quali sono le novità introdotte dalla nuova Legge di Bilancio e come funzionano le agevolazioni fiscali Irpef previste per chi effettua lavori di ristrutturazione casa mirati ad ottenere un risparmio energetico per il riscaldamento e per la produzione di acqua calda ad uso sanitario. Il sistema di incentivi e sgravi fiscali viene costantemente rivisto di anno in anno ed anche per il 2023 sono state previste numerose misure, mirate soprattutto ad ottenere un miglioramento della spesa da parte dello Stato più mirata ad un effettiva efficienza energetica degli edifici e degli immobili. Vediamo quali sono le novità previste per quest'anno.
Cos'è
La detrazione fiscale 2023 per la sostituzione della vecchia caldaia con una di nuova generazione a condensazione, quindi ad alto rendimento, viene riconosciuta ai contribuenti che durante l'anno che precede quello della dichiarazione dei redditi abbiano provveduto a sostenere spese per il cambio della caldaia stessa. È bene precisare che l'Agenzia delle Entrate ha specificato come si possa usufruire di questa agevolazione fiscale unicamente presentando la dichiarazione dei redditi con il modello 730 o Unico (circolare 3/E del 2 marzo 2016).
È una spesa detraibile dalle tasse
Nel corso degli anni sono stati introdotti tutta una serie di incentivi per la ristrutturazione casa ed il risparmio energetico e la detrazione fiscale per la sostituzione della caldaia rientra proprio tra le spese che possono essere detratte dalle tasse. Si può usufruire sia della deduzione fiscale Irpef del 50% previsto dal bonus ristrutturazioni che dell'Ecobonus 65%. In quest'ultimo caso però un tecnico ENEA autorizzato deve certificare l'effettivo risparmio energetico ottenuto con l'installazione del nuovo apparecchio. Ricapitoliamo per capire meglio qual'è l'agevolazione fiscale più conveniente ma anche la più adatta alle nostre esigenze.
La convenienza massima si ottiene con l'Ecobonus 2023, che permette una detrazione Irpef del 65% (a fronte di una spesa massima di 30.000 euro), ma volendo si può far rientrare l'acquisto e l'installazione di una caldaia a condensazione anche tra i cosiddetti "interventi di recupero del patrimonio edilizio", quindi nel novero delle ristruttarazioni edili, usufruendo di conseguenza del Bonus Ristrutturazioni previsto allo scopo. La caldaia, infatti, essendo funzionale alla generazione di acqua calda ad uso sanitario e per il riscaldamento dell'abitazione, rientra tra le spese che si possono detrarre dalle tasse in quanto la sua sostituzione può essere identificata come "manutenzione straordinaria" e quindi usufruisce del bonus ristrutturazioni. Allo stesso tempo però il sistema a condensazione permette un importante risparmio energetico e quindi ci si può avvalere dell'Ecobonus 2023 e detrarre la spesa per la sostituzione della caldaia dalla dichiarazione dei redditi, come abbiamo detto sia tramite il modello 730 che l'Unico 2023.
C'è anche il bonus mobili 2023
Un'altra possibile detrazione che si può ottenere sostituendo la caldaia con una di nuova generazione è riferibile al bonus mobili, ma in questo caso è l'acquisto della nuova caldaia che permette di detrarre dall'Irpef il 50% della spesa per l'acquisto di arredi ed elettrodomestici. Abbiamo approfondito il discorso nella nostra guida al Bonus Mobili 2023, dove spieghiamo come funziona, i requisiti per accedere e tutto quello che riguarda le ristrutturazioni ammesse, i beni acquistabili e le modalità di pagamento.
E il Conto termico GSE?
Una delle domande più frequenti che si fa chi vuole sostituire la caldaia esistente con una a condensazione è se può usufruire degli incentivi concessi dal Conto Termico 2.0. La verità è che l'unica cosa chiara è che la procedura per richiedere gli incentivi del conto termico sostituzione caldaia è veramente molto complessa e sembra per lo più mirata a far scegliere altre alternative. In effetti, se ci pensiamo bene, la politica delle detrazioni fiscali, tra l'altro spalmate in un periodo di 10 anni, piuttosto che degli incentivi (che allo Stato costano subito soldi in contanti, in pratica), è più conveniente per lo Stato stesso. Quindi non perdete tempo: la soluzione ideale quando si sostituisce la vecchia caldaia con una a condensazione è sicuramente l'Ecobonus. Va detto però che l'introduzione del Superbonus 90% rende la sostituzione di una caldaia esistente con una versione a condensazione piuttosto conveniente. Ci sono però dei paletti e delle condizioni che spieghiamo dettagliatamente nell'articolo sul Conto Termico 2.0 GSE che vi abbiamo appena linkato. Relativamente alle caldaie a condensazione, più avanti vedremo come funziona la detrazione fiscale del 90%.
Bonus caldaia 2023: le novità
La nuova Legge di Bilancio conferma le variazioni introdotte, negli anni precedenti, nella quota di detrazione fiscale concessa nel momento in cui si procede alla sostituzione della vecchia caldaia con una di nuova generazione a condensazione, capace come abbiamo detto di un rendimento energetico maggiore. A seconda del tipo di intervento, soprattutto legato o meno alla presenza di valvole termostatiche o sistemi di termoregolazione evoluti, si può detrarre una quota maggiore o minore di spese dall'Irpef. Prima di procedere, se vi può interessare, vi consigliamo la nostra guida all'Irpef, dove spieghiamo in dettaglio cos'è l'Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche, come si calcola e tutte le altre informazioni necessarie per ottenere le tante agevolazioni fiscali previste dalla legge. Bene, vediamo come funzionano le detrazioni caldaia 2023 e quanto spetta a seconda dell'intervento effettuato.
- Detrazione del 65%
Si può usufruire del bonus Irpef del 65% nel caso in cui si proceda all'installazione contemporanea di una caldaia a condensazione di classe A e di un sistema evoluto di termoregolazione.
- 50%
Se non viene installato un sistema di termoregolazione, come ad esempio le valvole termostatiche, ma solo la caldaia a condensazione di classe A, allora l'Ecobonus caldaie 2023 si riduce al 50%.
- Nessuna detrazione
Nel caso in cui la caldaia installata sia di vecchia generazione e non a condensazione non si ha diritto a nessuna detrazione fiscale.
Come vediamo la detrazione 65% spetta solo nel momento in cui si ottimizza il risparmio energetico installando anche un sistema di termoregolazione, generalmente delle valvole termostatiche, che abbatte gli sprechi legati al riscaldamento degli ambienti. La spesa per questo genere di sistemi non è certo eccessiva, quindi, considerando che l'Ecobonus 2023 garantisce una detrazione fiscale Irpef del 65%, crediamo non ci siano dubbi nel consigliare di installare anche un sistema di termoregolazione, oltre alla nuova caldaia a condensazione. In questo modo al risparmio determinato dall'agevolazione Irpef si aggiungerà anche quello sulla bolletta del gas.
Requisiti, documentazione e bonifico
Bene, adesso vediamo come detrarre l'acquisto e l'installazione della caldaia a condensazione e a chi spetta l'agevolazione fiscale promessa dagli Ecobonus 2023 o dal Bonus Ristrutturazioni, a seconda della soluzione scelta più idonea alle proprie esigenze. Cominciamo proprio da quest'ultimo punto.
Chi ha diritto alla detrazione del 50 o 65%
Nel caso in cui si sostituisca la vecchia caldaia con una nuova a condensazione, spetta la detrazione fiscale del 50 o 65% se si rientra in una di queste due condizioni:
- Bonus ristrutturazione
Spetta a chi effettua lavori di recupero del patrimonio edilizio e dà diritto ad uno sconto sull'Irpef delle spese sostenute per la sostituzione della caldaia, ritenuta parte integrante della manutenzione della casa in quanto funzionale al riscaldamento degli ambienti.
- Ecobonus
Chi effettua lavori che comportano un risparmio energetico ha diritto ad una detrazione fiscale che viene decisa di anno in anno dalla Legge di Bilancio.
Detrazione sostituzione caldaia : in quanti anni
Ricordiamo che la detrazione fiscale Irpef, come per tutte le altre agevolazioni fiscali per lavori di ristrutturazione, risparmio energetico e produzione di energia rinnovabile, non viene applicata in un'unica quota, ma si deve spalmare in un periodo di 10 anni e con quote annuali di uguale importo indicate nella dichiarazione dei redditi successiva all'anno in cui è stata effettuata la spesa.
Come effettuare i pagamenti
La normativa sulle detrazioni fiscali per la sostituzione caldaia con una a condensazione prevede che si possano effettuare i pagamenti solo con bonifico bancario o postale, ma si possono utilizzare anche carte di credito o debito. Le spese per l'acquisto e l'installazione di una caldaia ad alto rendimento per acqua calda e riscaldamento, se si vuole accedere alle agevolazioni promesse dal Bonus Ristrutturazione o dagli Ecobonus 2023, non possono essere effettuate con assegni, in contanti o altre forme di pagamento che non siano il bonifico o la carta di credito (o di debito). Attenzione, perchè per data di pagamento si intende quella in cui viene concretamente effettuata la transazione.
Causale del bonifico
Ai fini della corretta trafila per ottenere la detrazione caldaia 2023 riveste una particolare importanza la causale del bonifico con cui viene pagata la sostituzione della vecchia caldaia con una ad alto rendimento a condensazione. Vediamo quali sono gli elementi che vanno specificati con cura.
- Il proprio codice fiscale (quello del soggetto che richiede la detrazione)
- Partita Iva dell'attività d'impresa che vi ha effettuato la sostituzione della caldaia
- Causale specifica per i bonifici di lavori di ristrutturazione che danno diritto ad agevolazioni fiscali
Documenti
Fondamentalmente, per ottenere la detrazione sostituzione caldaia 2023 è necessario essere in possesso dei seguenti documenti:
- Ricevuta di pagamento della caldaia a condensazione
Il tipo di ricevuta dipende da come avete effettuato il pagamento. Se avete fatto un bonifico, conta il documento di ricezione dello stesso oppure l'addebito sul vostro conto.
- Fattura di acquisto
Vanno inseriti i dati precisi riguardanti il tipo di caldaia acquistata. Se volete saperne di più su come si fa una fattura (e quindi come deve essere correttamente compilata quella che vi rilascia l'impresa che vi sostituisce la caldaia), vi consigliamo la nostra guida alla fatturazione, dove spieghiamo anche come si fa una fattura per le detrazioni fiscali.
Superbonus 90%
La misura è interessante, anche se ampiamente rivista dalla Legge di Bilancio 2023 del Governo Meloni, in quanto il superbonus 90% permette a chi commissiona i lavori di detrarre l'intera spesa dalle sue tasse, di avere uno sconto in fattura oppure di cedere il credito di imposta all'azienda che ha effettuato i lavori o ad un istituto di credito, che potranno detrarre il 90% del totale. Abbiamo spiegato come funziona il discorso nell'articolo sul Superbonus 90%, a cui vi rimandiamo per approfondimenti. Non è tutto oro quello che luccica, però. Vediamo perché.
- I requisiti
Per accedere al superbonus 90% è necessario essere un privato, niente aziende quindi, e che i lavori vengano effettuati in un'abitazione adibita a prima casa. I normali ecobonus o gli incentivi del Conto Termico 2.0 GSE, invece, valgono anche per aziende e seconde case in generale.
- Concomitanza lavori
Non basta sostituire la caldaia esistente con una a condensazione di nuova generazione per ottenere il benficio della detrazione fiscale 90%. È necessario, infatti, che ci sia un miglioramento della resa energetica di ben 2 classi e che i lavori vengano effettuati contemporaneamente ad altri che godono del bonus stabilito dal Decreto Rilancio, quello che ha varato il superbonus. Insomma, per poter accedere a questo beneficio è necessario fare interventi piuttosto importanti, non come può essere la semplice sostituzione della caldaia. Va detto però che la possibilità di cedere il credito all'azienda stessa che ha realizzato i lavori, oppure ad un istituto di credito, facilita il tutto anche per privati che non hanno a disposizione la cifra necessaria a fare interventi importanti sulla propria abitazione.