Negli anni scorsi sono state introdotte delle misure di sostegno al reddito per chi vive una situazione di povertà o comunque di difficoltà economiche. Nella sostanza è stato introdotto un aiuto economico per famiglie disagiate mediante due strumenti: il SIA (Sostegno per l'inclusione attiva) e l'ASDI, l'Assegno di disoccupazione. Dal 1° gennaio 2018 questi due sussidi per i poveri sono stati sostituiti dalla novità REI, acronimo di Reddito di inclusione, mentre dal 2019 è presente il reddito di cittadinanza, di cui parleremo più avanti. Vedremo nel corso dell'articolo in cosa consiste questo aiuto sociale, come funziona, come viene erogato e per quanto tempo, i requisiti necessari, quindi a chi spetta il sostegno economico alla povertà, oltre naturalmente a tutte le informazioni su come e dove presentare la domanda.
Cos'è il Reddito di inclusione
La Legge delega per il contrasto alla povertà del 15 marzo 2017, il cosiddetto DDL povertà, attuato con il Decreto Legislativo n° 147 del 15 settembre 2017, ha stabilito delle norme per sostenere il reddito delle famiglie che vivono una condizione di disagio economico, soprattutto a causa della disoccupazione, e per introdurre strumenti di inclusione sociale e lavorativa. La domanda per questo aiuto economico può essere presentata presso il Comune di residenza (o eventuali alternative indicate dallo stesso Comune), naturalmente a condizione di rispettare i requisiti richiesti dal reddito di inclusione e che vedremo più avanti. L'erogazione, all'atto pratico, viene effettuata dall'Inps una volta verificata la correttezza di tutte le informazioni rilasciate dal richiedente. Nel paragrafo su come si fa la domanda per il reddito di inclusione parleremo anche dei tempi di attesa, comunque piuttosto brevi.
Gli aiuti 2023 alle famiglie
Ricordiamo che per le famiglie che vivono una situazione di disagio economico, di povertà oppure numerose e a basso reddito esistono una serie di contributi e aiuti, i cosiddetti Bonus Famiglia 2023, che prevedono anche un sostegno per il pagamento dell'affitto di casa o delle bollette in caso di perdita totale o parziale del reddito. Inoltre, è stato varato l'assegno unico per i figli.
Reddito di inclusione e di cittadinanza
Come abbiamo detto, dal 2019 il reddito di inclusione viene inglobato in quello di cittadinanza. Quest'ultimo prevede un'erogazione massima di 780 euro, ma vengono scalate spese non necessarie, come ad esempio l'affitto se si vive in una casa di proprietà. In quest'ultimo caso si riceveranno circa 400 euro, invece dei 780 previsti. Comunque, spieghiamo tutto in dettaglio nel nostro articolo sul reddito di cittadinanza 2023 (da settembre 2023 sostituito dalla Mia - Misura di inclusione attiva), a cui vi rimandiamo per ulteriori approfondimenti.
Carta REI e progetto personalizzato
Bene, vediamo in sintesi come funziona il REI e in cosa consiste il progetto dello Stato per combattere la povertà e la disoccupazione e avviare un processo di reinserimento sociale per le famiglie e i soggetti che vivono una condizione di disagio economico. Si tratta nella sostanza di un duplice impegno, mirato da un lato a garantire un sussidio, attraverso una apposita carta prepagata, e dall'altro ad avviare un progetto personalizzato, un percorso per uscire dalla povertà, sulla base naturalmente di una serie di requisiti necessari che vedremo più avanti. Diciamolo subito: lo Stato mette poche risorse a disposizione, non si tratta certo di una soluzione definitiva per chi è disoccupato o comunque in una situazione economica particolarmente grave. Inoltre questo aiuto economico è di durata limitata, come vedremo più avanti. Comunque, riassumiamo in cosa consiste il reddito di inclusione, poi analizzeremo in dettaglio come funziona e come viene erogato quello che possiamo definire un vero e proprio assegno di povertà.
- Contributo economico e Carta REI Inps
Si tratta di un sussidio, un sostegno al reddito erogato dall'Inps mensilmente, sulla base di una serie di fattori e requisiti, primo fra tutti il numero di componenti familiari e naturalmente un limite massimo di reddito ISEE. Questo aiuto sociale alla povertà si avvale di una carta di pagamento elettronica chiamata Carta REI.
- Progetto di inclusione sociale
Gestito dal Comune, si tratta di un percorso di attivazione e inclusione sociale e lavorativa, mirato ad eliminare le cause dello stato di povertà e di disagio economico.
Il sostegno al reddito
Bene, partiamo con una tabella in cui vedremo cosa prevede il DDL povertà per le famiglie disagiate, in pratica a quanto corrisponde il contributo REI garantito dal reddito di inclusione e versato mensilmente sulla carta prepagata REI. Questo sostegno alla poverà varia sulla base del numero dei componenti familiari, che indichiamo nella prima colonna, ma anche delle risorse eventualmente già possedute. Nella seconda colonna viene indicato l'importo del beneficio economico mensile, naturalmente espresso in euro.
Componenti famiglia | Reddito di inclusione |
1 | 187,50 |
2 | 294,50 |
2 | 382,50 |
4 | 461,25 |
5 | 534,37 |
6 e oltre | 539,82 |
Le riduzioni al REI
Il sistema su cui si basa il calcolo dell'importo del reddito di inclusione erogato dall'Inps è piuttosto complesso e lo analizzeremo in un articolo specifico, ma sintetizziamo i punti più importanti. L'assegno mensile viene ridotto in misura uguale a quella di eventuali trattamenti assistenziali già ricevuti. Insomma, se è già presente un reddito di povertà percepito, questo viene sottratto dal sussidio versato sulla carta REI, ma vengono esclusi quelli cosiddetti "non sottoposti alla prova dei mezzi", come le indennità di accompagnamento, per esempio. Non è finita. Nel caso in cui uno o più componenti del nucleo familiare percepisca una rendita, l'assegno del reddito di inclusione viene ridotto in misura pari al valore dell'ISR (Indicatore della Situazione Reddituale) adottato ai fini ISEE. In questo caso bisogna tener conto del fatto che gli eventuali aiuti assistenziali alla povertà già sottratti in precedenza non vanno considerati e che l'ISR viene ottenuto sottraendo le spese per l'affitto di casa (fino a 7.000 euro incrementati di 500 per ogni figlio successivo al secondo), così come il 20% dei redditi da lavoro dipendenti, fino ad un valore massimo di 3.000 euro. A proposito del canone di locazione, ricordiamo che per chi vive una situazione di povertà o comunque di disagio economico è previsto il contributo affitto 2023 per inquilini morosi, che si può richiedere al proprio Comune nel caso in cui si viva una drastica riduzione delle risorse a disposizione del nucleo familiare (per esempio in caso di perdita del lavoro). Nel calcolare l'importo del reddito di povertà va valutato anche questo contributo, se già se ne beneficia (nell'articolo linkato parliamo infatti anche della concomitanza di questo sussidio con altri aiuti economici eventualmente ricevuti).
Durata, tempistica ed evasione fiscale
Il DDL povertà prevede per il reddito di inclusione una durata massima di 18 mesi, eventualmente rinnovabili per altri 12, nell'insieme 2 anni e mezzo. La domanda per il rinnovo del REI va presentata non prima dell'ultimo semestre di erogazione del contributo. Attenzione perché è neccessario che l'ISEE (che scade a gennaio) sia in corso di validità, quindi ricordatevi di ottenere sempre l'attestazione ISEE dell'anno corrente, altrimenti il beneficio economico alla povertà verrà sospeso. Per quanto riguarda i tempi di erogazione, il reddito di inclusione Inps decorre dal mese successivo a quello della presentazione della domanda, a condizione di aver sottoscritto il requisito essenziale dell'adesione al cosiddetto "Progetto personalizzato", di cui parleremo a breve. Infine le sanzioni previste nel caso in cui si dichiarino dati falsi nell'attestazione ISEE. Se si è percepito un reddito di povertà superiore a quanto dovuto, le somme in eccesso potranno essere decurtate dagli assegni mensili successivi, fino ad arrivare alla decadenza definitiva del contributo. Se però si è percepito questo aiuto economico alla povertà in maniera del tutto illeggittima, allora sono previste multe fino a 5.000 euro. Come abbiamo spiegato nell'articolo su come funziona l'ISEE 2023, che vi linkiamo più avanti, lo Stato è intervenuto sul problema delle false dichiarazioni e dell'evasione fiscale, che permette a chi non ne ha diritto di ricevere prestazioni e agevolazioni sociali destinate invece per chi ha un basso reddito. Quindi attenzione, perché a differenza del passato adesso lo Stato, l'Inps, l'Agenzia delle Entrate e la Finanza hanno accesso a numerose banche dati, come ad esempio il redditometro, che valuta l'aderenza della dichiarazione dei redditi allo stile di vita.
Funzionamento della Carta REI
Dopo aver visto cos'è il reddito di inclusione vediamo come funziona la Carta REI Inps, la prepagata su cui viene versato il sussidio mensile alla povertà o a chi è disoccupato. È in tutto e per tutto identica a qualunque altra prepagata, con la differenza che viene caricata dallo Stato e non dal titolare (chi riceve il contributo per la condizione di disagio economico). Vediamo cosa si può fare con la Carta REI (che deve essere utilizzata solo dal titolare).
- Prelievi
Si possono prelevare contanti fino ad un massimo di 240 euro al mese.
- Acquisti
Come con qualunque altra prepagata, anche con la Carta REI Inps si possono effettuare acquisti mediante POS in negozi di alimentari, supermercati, farmacie e parafarmacie.
- Bollette
Si possono pagare le utenze per i servizi energetici presso gli uffici postali. Ricordiamo che, per le famiglie che vivono una situazione di disagio economico, esistono i Bonus energia, gas e acqua, che prevedono sconti e agevolazioni per il pagamento delle bollette.
- Sconti sugli acquisti
Nei negozi e nelle farmacie convenzionate si può ottenere uno sconto del 5% sugli acquisti effettuati (con l'esclusione di farmaci generici e pagamento di ticket). Un funzionamento simile alla Carta Famiglia 2023, anche questa destinata alle famiglie povere, economicamente disagiate o numerose.
Il progetto di inclusione sociale
Come abbiamo detto in precedenza, un requisito obbligatorio per ottenere il reddito di inclusione è quello di aderire ad un progetto personalizzato per risolvere la situazione di disoccupazione o disagio, introdotto dal DDL povertà e gestito dai servizi sociali del Comune di residenza. È prevista una rete di attori che vanno dai servizi per l'impiego ad enti no profit di sostegno al disagio sociale, passando per scuole e strutture sanitarie. Vengono valutati i bisogni e le problematiche del nucleo familiare che richiede il sussidio REI, la situazione economica e lavorativa, così come l'istruzione e la formazione, se esistenti, di cui si è in possesso. In una prima fase, entro 25 giorni dalla presentazione della domanda per ottenere il reddito di inclusione, viene svolta un'analisi preliminare che valuta quali sono le problematiche che hanno portato il nucleo familiare a vivere una situazione di povertà. Nel caso in cui si valuti che l'unica ragione del disagio economico è determinata dalla mancanza di un'occupazione, il Progetto di inclusione sociale viene soppiantato dal cosiddetto "Patto di servizio" o dal Programma di ricerca intensiva di occupazione. È requisito essenziale la sottoscrizione del Progetto personalizzato da parte di tutti i componenti del nucleo familiare in un lasso di tempo che non deve superare i 20 giorni lavorativi dal momento dell'analisi preliminare.
Requisiti per il reddito di inclusione
Fondamentalmente va diviso l'anno in corso in due tronconi: uno che va da gennaio a giugno e l'altro da luglio a dicembre. Spieghiamo meglio. Negli anni sono state previste delle risorse aggiuntive per il REI, rispetto a quelle preventivate, quindi si è deciso di richiedere sia requisiti familiari che economici per la prima parte dell'anno, mentre lo si è reso universale per la seconda, facendo venire meno le caratteristiche del nucleo familiare necessarie ad accedere al beneficio. Bene, partiamo col vedere a chi spetta il reddito di inclusione a livello di cittadinanza.
Residenza e soggiorno
Tema sempre controverso e soggetto ad interventi successivi dovuti alle leggi europee e ai Governi in carica, va detto. Quindi prendete questo elenco con le dovute cautele.
- Cittadinanza
Hanno diritto al reddito di inclusione i cittadini italiani e dell'Unione Europea (o i loro familiari) che risultano titolari del permesso di soggiorno UE di lungo periodo.
- Residenza
Bisogna essere residenti in Italia da almeno due anni e in via continuativa, al momento in cui si presenta la domanda per il REI.
Nucleo familiare
Come abbiamo detto questo requisito viene meno se la domanda è stata presentata da luglio 2018 in poi, come deciso dall'ultima Legge di Bilancio. Naturalmente per poter fare la richiesta del reddito di inclusione si intende l'esistenza di almeno una delle voci che seguono, non tutte.
- Minorenne
All'interno del nucleo familiare deve essere presente almeno un minore. Ricordiamo al lettore che per figli fino a 3 anni d'età è disponibile il bonus asilo nido, il cui importo varia a seconda del valore dell'ISEE minorenni.
- Disabilità
Presenza di un soggetto disabile e/o invalido e di almeno un genitore o tutore che sia.
- Donna in stato di gravidanza (neo mamme e nuovi nati)
Dà diritto al REI Inps la presenza nel nucleo familiare di una donna in stato di gravidanza. Ricordiamo che per le neo mamme appartenenti a famiglie disagiate o da sole esistono anche gli assegni di maternità erogati dal Comune o dallo Stato, a seconda della posizione lavorativa (se si è occupate o disoccupate).
- Over 55
Presenza di un soggetto disoccupato con più di 55 anni.
Situazione economica (ISEE e patrimonio)
E veniamo a quelli che sono i requisiti più importanti per richiedere il reddito di inclusione dall'Inps. Riguardano la situazione reddituale dell'intero nucleo familiare. Visto che si parla soprattutto di Indicatore della Situazione Economica Equivalente e di patrimonio mobiliare e immobiliare eventualmente posseduto, vi invitiamo a leggere la nostra guida all'ISEE 2023, dove spieghiamo, tra le altre cose, come funziona l'Indicatore, quali sono le fasce di reddito e le altre agevalazioni disponibili per chi vive una situazione di povertà, di disagio oppure se ha una famiglia numerosa, ma anche l'articolo sulla DSU, la Dichiarazione Sostitutiva Unica dove si autodichiarano i dati relativi al reddito del nucleo familiare ed altre informazioni necessarie. Per finire vi consigliamo anche l'articolo sui documenti per la richiesta dell'ISEE, senza i quali non si può ricevere nessuna attestazione del reddito e quindi non si possono ottenere benefici, aiuti economici, bonus o sussidi come il reddito di inclusione. Bene, adesso vediamo quali sono i requisiti più importanti per ottenere il REI, quelli economici.
- Reddito ISEE
Non deve essere superiore ai 6.000 euro all'anno.
- Valore ISRE
Qui la cosa è un po' complessa per chi non ha già avuto a che fare con il discorso. Comunque, l'ISRE, che non è altro che l'indicatore reddituale dell'ISEE sulla base della scala di equivalenza (al netto delle eventuali maggiorazioni), non deve superare i 3.000 euro annui.
- Patrimonio immobiliare
Si intende quello diverso dalla casa di proprietà nella quale si vive e non può essere superiore a 20.000 euro.
- Patrimonio mobiliare
L'insieme di conti correnti, depositi e altro non può eccedere i 10.000 euro per il nucleo familiare, 8.000 per la coppia senza figli e 6.000 nel caso in cui si sia una persona sola (single o separato).
Altri requisiti
Non è finita. Ciascun componente del nucleo familiare deve rispettare le seguenti condizioni.
- Prestazioni sociali pregresse
Il reddito di inclusione erogato dall'Inps non spetta nel caso in cui si percepiscano già prestazioni di assicurazione sociale per l'impiego, le cosiddette NASpl, o comunque qualsiasi ammortizzatore di sostengo al reddito in caso di disoccupazione involontaria.
- Autoveicoli e moto
Nei 24 mesi antecedenti la domanda per la richiesta del REI Inps non bisogna aver immatricolato un autoveicolo o motociclo (ad esclusione dei mezzi agevolati fiscalmente per le persone con disabilità).
- Navi e imbarcazioni
La cosa fa sorridere, ma per richiedere il reddito di inclusione di sostegno alla povertà non bisogna possedere navi o altre imbarcazioni da diporto.
Come si fa la domanda per il REI Inps
Bene, per terminare vediamo come e dove presentare la domanda per il reddito di inclusione, la scadenza di questo sostegno al reddito per chi vive una situazione di povertà o di disagio economico e come funziona nell'insieme tutto l'iter per la richiesta all'Inps (attraverso il Comune), compresi ovviamenti i documenti necessari.
- Dove fare richiesta
Per fare domanda del REI bisogna recarsi presso il proprio Comune di residenza o eventualmente altri punti di accesso disponibili che variano a seconda delle amministrazioni locali.
- Chi eroga il REI
Il sussidio economico mensile lo eroga l'Inps, mentre del Progetto di inclusione sociale e lavorativa se ne occupano i servizi sociali del Comune.
- I documenti
Oltre all'attestazione ISEE, naturalmente, bisogna compilare il modulo di domanda che si può trovare sul sito dell'Inps o direttamente alla sede più vicina. Nel caso in cui, durante l'erogazione del reddito di inclusione, cambi la situazione lavorativa, è necessario compilare un altro modulo, chiamato REI-COM.
- Iter della domanda
Una volta effettuata la richiesta per il REI, il Comune controlla sia i requisiti di cittadinanza che di residenza e quindi invia il tutto all'Inps. L'Istituto di previdenza verifica le informazioni relative al nucleo familiare, al reddito e al patrimonio immobiliare e mobiliare e nel caso in cui l'esito della domanda sia positivo, invia la disposizione di accredito a Poste Italiane, che si occuperà a sua volta di emettere la Carta REI Inps. Il beneficiario della misura di sostegno alla povertà verrà contattato quindi dalle Poste ed invitato al ritiro della carta prepagata.
- Come sapere se il REI è stato accettato
La soluzione più facile e veloce è quella di collegarsi nella sezione apposita del sito Inps e controllare l'esito della domanda inviata dal Comune all'Istituto di previdenza. Per svolgere questa operazione è necessario essere in possesso di credenziali di login, quindi di un account. Comunque in genere dal momento della domanda a quello in cui la pratica va a buon fine o meno non passano più di 20/25 giorni, ma prendete questo dato con le dovute cautele.
- Scadenza
Il reddito di inclusione viene erogato per 18 mesi ed eventualmente, se continua a sussistere una condizione di povertà, può essere prolungato per altri 12 mesi, quindi in tutto due anni e mezzo.