Il regime forfettario agevolato - Come funziona

Ci siamo abituati ormai, negli ultimi anni, ad un continuo balletto sulle regole del cosiddetto "regime forfettario", nella sostanza la fiscalizzazione di autonomi e free lance che fatturano fino ad una determinata soglia all'anno. E' un continuo cambiare aliquote, limiti di fatturato, condizioni e durata dell'agevolazione fiscale. Anche il Governo Meloni interviene ed aumenta la soglia di fatturato entro la quale si può aderire a questo regime fiscale speciale. Comunque, vediamo cosa dice la normativa sul regime forfettario agevolato (quello che un tempo era il regime minimo) e cosa cambia rispetto alle regole precedenti.

Il regime forfettario

Il regime forfettario sostituisce quello dei minimi.

Il regime forfettario rappresenta sostanzialmente le regole che gestiscono la Partita Iva a fiscalità agevolata (se volete sapere come aprire una Partita Iva e come funziona la gestione di questo adempimento contabile, cliccate sul link precedente). Vediamo quali sono le caratteristiche principali, i requisiti necessari per accedere al regime forfettario.

Requisiti e limiti

Rispetto alla vecchia normativa, parliamo del regime dei minimi, quindi qualche anno fa, sono cambiate diverse cose. Se precedentemente era presente il requisito del limite dei 30.000 euro all'anno di fatturato, adesso le soglie massime sono state adeguate alle diverse categorie professionali e aumentate dal Governo Meloni, anche perchè in molti si lamentavano dell'impossibilità di poter accedera ad una fiscalità agevolata che certo dei vantaggi ce li ha. Inoltre, in una seconda fase, la soglia limite dei ricavi/compensi è stata innalzata, ed inoltre è stata eliminata quella parte dei requisiti di accesso al regime forfettario agevolato che riguardavano sia il costo del personale che quello dei beni strumentali. Vediamo quindi una sintesi dei requisiti necessari per poter usufruire del regime forfettario.

  • Nuova attività
  • I nuovi contribuenti che attivano un'attività d'impresa, arte o professione, possono accedere al regime fiscale forfettario se prevedono di conseguire ricavi o compensi che non superino il requisito essenziale del limite di 85.000 euro all'anno.

  • Attività già esistente
  • Possono accedere i contribuenti che già possiedono un'attività, ma non hanno mai realizzato ricavi o compensi superiori al limite degli 85.000 euro all'anno.

  • Somma dei codici Ateco
  • Nel caso in cui si esercitino più attività con codici Ateco differenti, la soglia del limite massimo del fatturato per poter accedere al regime forfettario agevolato viene calcolata come somma di ricavi o compensi di tutte le attività svolte.

Nessun limite temporale

A differenza delle vecchie regole sul regime dei minimi, che prevedevano un massimo di 5 anni a regime agevolato, basta rispettare i requisiti sul fatturato, a seconda dell'attività svolta, per poter usufruire del regime forfettario agevolato.

Aliquota Irpef

Si paga un'imposta del 15%, contro il 23/27% di una normale partita iva, per le attività già esistenti. Il 5% per le start up, vale a dire per le nuove attività, con dei requisiti da rispettare come spiegato nell'articolo di approfondimento sul regime forfettario per le startup. A questo vanno aggiunti, ovviamente, i contributi pensionistici, materia complessa va detto. Considerate che tutti i vari oneri deducibili per il calcolo della base imponibile, di cui trovate l'elenco nell'articolo su che cos'è Irpef, praticamente non sono applicabili nel caso del regime forfettario. Nella sostanza, in questo tipo di fiscalità agevolata viene stabilito uno scaglione a priori con un'aliquota fissa. Quella è e quella rimane.

  • Esenzione dall'Iva e altre semplificazioni fiscali
  • Rispetto al normale regime fiscale non è presente l'Iva, che quindi non va applicata al momento di emettere fattura o ricevuta fiscale, ma che naturalmente non si può scaricare. Tra le altre semplificazioni spiccano l'assenza dell'Irap e degli studi di settore. Sono previste diverse agevolazioni contabili e tributarie. Nell'articolo linkato trovate l'elenco dettagliato dei vantaggi fiscali e contabili del regime forfettario.

  • A chi conviene il regime forfettario
  • Banalmente, a piccoli artigiani, commercianti e ai tanti lavoratori autonomi a basso reddito. Il freelance sembra quello maggiormente avvantaggiato. Più avanti, comunque, faremo alcune considerazioni più particolareggiate sulla convenienza o meno del regime forfettario agevolato.

Per il freelance una bella opportunità

Soglie e limiti ricavi e compensi

Vediamo la lista delle soglie e dei limiti ricavi/compensi che permettono di accedere al regime forfettario e che ne rappresentano un requisito essenziale. Nell'elenco è presente anche il coefficiente di redditività da rispettare. Per i dettagli sul metodo di calcolo dell'imposta sostitutiva del regime forfettario vi rimandiamo a questo articolo, dove viene spiegato anche come funziona il sistema delle detrazioni, va detto, ridotto al minimo. Chiaramente, trattandosi di un sistema fiscale agevolato, non è possibile detrarre spese come nel regime ordinario.

  • Industrie alimentari
  • 85.000/40%

  • Commercio all'ingrosso e dettaglio
  • 85.000/40%

  • Commercio ambulante prodotti alimentari e bevande
  • 85.000/40%

  • Commercio ambulante generico
  • 85.000/54%

  • Attività immobiliari e costruzioni
  • 85.000/86%

  • Intermediari del commercio
  • 85.000/62%

  • Servizi di alloggio e ristorazione
  • 85.000/40%

  • Attività professionali, sanitarie, tecniche, scientifiche, istruzione, servizi assicurativi e finanziari
  • 85.000/78%

  • Altre attività
  • 85.000/67%

Tanti aderiscono

Come è ovvio immaginare, vista la pressione fiscale italiana, a dir poco insostenibile, soprattutto per chi ha un reddito aziendale basso, al regime forfettario dello scorso anno hanno aderito moltissime partite Iva, come dichiarato dallo stesso Ministero dell'Economia. Si è parlato di rivedere normativa, requisiti e limiti per evitare eventuali abusi, ma per qualcuno è solo un modo per fare più cassa.

Il regime forfettario conviene o no?

La domanda potrebbe sembrare sciocca, ma in effetti vanno fatte delle valutazioni a seconda di una serie di condizioni. Va considerato, infatti, che con il regime forfettario agevolato non ci sono oneri deducibili per il calcolo del reddito su cui pagare l'Irpef. Nella sostanza, se si sostengono spese per le cure mediche, per un mutuo, per la ristrutturazione della casa e così via queste non si possono dedurre dalla dichiarazione dei redditi!
Va da sè che un regime agevolato conviene soprattutto per chi ha intenzione di aprire una nuova attività, pagando quindi un'aliquota Irpef del 5%, e magari non ha famiglia. A queste condizioni, e in previsione di rispettare il requisito essenziale del limite del reddito, almeno in una fase iniziale, il regime forfettario può essere conveniente. Comunque, grazie all'introduzione del limite degli 85.000 euro di fatturato, non sono poche le attività già esistenti che possono trarre beneficio dal regime fiscale agevolato. Vanno fatti i calcoli giusti e stabilire se l'impossibilità di detrarre spese e di scaricare l'Iva è penalizzante o meno.

Conclusioni

Nonostante non manchino le perplessità su alcuni fattori che potrebbero contribuire all'aumento dell'evasione fiscale e dello sfruttamento del lavoratore, di cui ci occuperemo in un altro articolo, la disciplina del regime forfettario agevolato prevede un bell'input per chi avvia una nuova attività. Questo è il soggetto che maggiormente può ricevere un vantaggio dalle nuove regole. Certo, manca nella visione generale del legislatore una prospettiva di sviluppo a medio e lungo termine. Insomma, si dice a chi avvia una nuova impresa "ti do un po' di respiro all'inizio con le imposte, poi però te la devi cavare da solo". Comunque è già qualcosa.

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