Mia, la Misura di inclusione attiva

Da settembre 2023, dopo la proroga di sette mesi concessa dal Governo Meloni per quest'anno, termina di esistere il Reddito di cittadinanza e viene introdotta una nuova forma di sussidio, chiamata Mia, acronimo di Misura di inclusione attiva. Le differenze con il Reddito di cittadinanza, così come i requisiti per ottenere il sussidio, sono diverse e significative e le spiegheremo in dettaglio nel corso dell'articolo.

Come funziona la Mia - Misura di inclusione attiva

Come abbiamo detto, le differenze con il precedente sussidio per chi non ha un lavoro sono diverse e molto significative. Viene introdotto il concetto di occupabile, cambia il sistema di offerta di un posto di lavoro considerato congruo, ci sono vincoli per la formazione obbligatoria e tanto altro.

Requisiti e occupabili

Innanzitutto, per occupabili si intendono persone dai 18 ai 60 anni che non abbiano una qualsiasi forma di disabilità o di inabilità al lavoro. Con la Misura di inclusione attiva 2023 vengono stabilite due platee di beneficiari, ognuna con i propri requisiti ed un diverso trattamento Mia, quindi durata e valore dell'assegno.

  • Famiglie povere senza persone occupabili
  • Rientrano in questa categoria le famiglie dove è presente almeno un minorenne, un anziano over 60 o un disabile.

  • Famiglie povere con occupabili
  • In questo caso deve essere presente nel nucleo familiare almeno un soggetto di età compresa tra i 18 e i 60 anni.

Come vediamo, la Mia 2023 non esclude tutti i percettori del Reddito di cittadinanza, ma ne limita durata del sussidio e valore dell'assegno, come vedremo più avanti.

Offerta di lavoro congrua

Vediamo uno dei punti fondamentali della Misura di inclusione attiva: cosa succede a chi rifiuta un'offerta di lavoro congrua e cosa si intende per lavoro congruo.

  • Rifiuto
  • Nel caso in cui i percettori della Mia risultino occupabili, non possono rifiutare un'offerta di lavoro congrua, pena la perdita della Misura di inclusione attiva. Rispetto all Rdc non esiste più, quindi, la possibilità di rifiutare più volte un'offerta di lavoro. Basta un solo no e si perde il sussidio.

  • Quando un'offerta di lavoro è congrua
  • Con la Mia 2023 viene definita congrua un'offerta di lavoro in linea con la formazione ed il profilo del percettore. Il luogo di lavoro può essere sia nella provincia di residenza che in una confinante.

  • La piattaforma digitale
  • Per far combaciare l'offerta di lavoro con il profilo degli occupabili viene creata una nuova piattaforma digitale, gestita dal Ministero del Lavoro. In effetti questo è stato uno dei grandi punti deboli del Reddito di cittadinanza.

Corsi di formazione obbligatori

Per poter continuare a ricevere la Mia è necessaria la partecipazione a corsi di formazione al lavoro, anche per minorenni da 16 anni di età in su che non siano impegnati in un percorso di studi. Naturalmente, vengono esentati dalla frequentazione obbligatoria ai corsi di formazione gli over 60 ed i percettori della Misura di inclusione attiva con disabilità. In aggiunta, non dovranno frequentare i corsi coloro che hanno i cosiddetti carichi di cura, vale a dire figli minori di tre anni d'età o disabili in condizioni di gravità.

Importo Mia e tetto Isee

Attualmente, il tetto Isee che permette di ottenere un sussidio dallo Stato se non si è occupati corrisponde a 9.360 euro. La Mia prevede un tetto ISEE di 7.200 euro. Il valore della Misura di inclusione attiva 2023 si attesta a 6.000 euro all'anno (quindi 500 euro al mese), moltiplicato per il parametro della scala di equivalenza (di cui parleremo a breve) relativo alla composizione del nucleo familiare nel caso in cui siano presenti disabili, minori o anziani over 60. Una misura certamente mirata a favorire le famiglie numerose con basso reddito, per le quali sono previsti anche numerosi bonus Famiglia, che abbiamo elencato in dettaglio nell'articolo appena linkato. Se, invece, nel nucleo familiare in condizioni di povertà non è presente un soggetto anziano over 60, disabile o minore, la Mia viene ridotta del 25% (massimo 375 euro al mese). I componenti che usufruiscono dell'assegno unico non vengono conteggiati nella scala di equivalenza, ma la Misura di inclusione attiva riconosce, per ognuno di questi componenti, un importo mensile di 50 euro. Altri componenti non conteggiati nella scala di equivalenza sono quelli che risiedono in strutture a totale carico pubblico. È bene ricordare che nel reddito familiare vengono incluse anche le pensioni dirette e indirette.

Scala di equivalenza e durata della Mia 2023

Per quanto riguarda la scala di equivalenza, il parametro di riferimento equivale ad 1 nel caso del primo componente adulto del nucleo familiare e viene incrementato di 0,4 per ogni componente maggiorenne (sempre che questi non riceva l'assegno unico e universale). Il parametro può raggiungere il valore massimo di 2,1, che diventa 2,2 in presenza di componenti il nucleo familiare in condizione di disabilità grave o non autosufficienza. La Mia 2023, in prima battuta, avrà una durata di 18 mesi per non occupabili, mentre durerà fino ad un massimo di 12 mesi per chi risulta occupabile. Non è ancora chiaro il meccanismo su cui si basano le nuove richieste per ricevere il sussidio Mia. Appena il Governo ed il Ministero del Lavoro avranno fatto chiarezza, riporteremo il sistema di funzionamento delle nuove richieste della Misura di inclusione attiva successive alla prima.

Lavoro e Mia

Nel caso in cui il percettore della Misura di inclusione 2023 attiva svolga un'attività da lavoratore stagionale o intermittente fino a 3.000 euro all'anno, è possibile cumulare il reddito da lavoro con l'assegno previsto dalla Misura di inclusione attiva. Chi supera il tetto dei 3.000 euro di reddito all'anno, ma ha un contratto a termine di durata inferiore alla Mia, si vedrà sospendere la Misura di inclusione attiva, che verrà riattivata al termine del contratto di lavoro.

Sgravi fiscali per chi assume occupabili

I datori di lavoro che assumono, a tempo indeterminato o determinato, percettori della Mia 2023, verranno esonerati per 24 mesi dal versamento del 100% dei contributi previdenziali. Nel caso di contratti part-time, oppure stagionali, l'esonero dei contributi previdenziali si attesta al 50%, non oltre i 12 mesi e per un massimo di 4.000 euro all'anno. Questa misura dovrebbe spingere molti datori di lavoro ad assumere percettori della Misura di inclusione attiva, visto il costo dei contributi previdenziali, in Italia piuttosto elevato.

Domanda Mia 2023 e agenzie del lavoro

La domanda per la Mia va fatta per via telematica, quindi online, dopodichè l'Inps e tutti gli organi preposti effettueranno una serie di controlli incrociati per verificare l'attendibilità di quanto dichiarato e l'esistenza dei requisiti richiesti per ottenere la Misura di inclusione attiva 2023. Verranno quindi verificati il reddito, il patrimonio posseduto e tutto quello che può dimostrare il reddito reale di cui si è in possesso. Non sorprenderebbe l'utilizzo di sistemi informatici come il redditometro, sviluppati dallo Stato e dall'Agenzia delle Entrate proprio per capire il reddito reale dei contribuenti o comunque dei cittadini in genere. Una volta fatta la domanda per la Misura di inclusione attiva 2023 chi non è occupabile verrà indirizzato al Comune di residenza per i percorsi di inclusione sociale, mentre gli occupabili dovranno sottoscrivere un patto personalizzato presso il centro per l'impiego pertinente. Nel caso degli occupabili, verranno coinvolte anche le agenzie private del lavoro, le quali riceveranno un incentivo per ogni percettore Mia per il quale troveranno un'occupazione.

Argomenti che potrebbero interessarti

Contenuto simile

  • Serpico e i Comuni contro l'evasione fiscale

    Il segreto bancario è un istituzione archeologica, ormai. Il potentissimo sistema informatico dell'Agenzia delle Entrate ha un accesso diretto ai nostri conti correnti bancari e non solo i saldi, anche movimenti e transazioni varie.

  • Contributo affitto 2023

    Per le tante famiglie in condizione di disagio il Decreto anti sfratti mette a disposizione un aiuto economico erogato dallo Stato secondo due modalità, ma sempre gestite dai Comuni. Vediamo a chi spetta e come si fa la domanda.

  • Il reddito di cittadinanza - Cos'è, requisiti e richiesta

    L'ultima legge di bilancio lo ha rivisto in modo sostanziale e prevede numerose novità, oltre ad una forte diminuzione delle mensilità concesse. Cambia anche il concetto di lavoro congruo.

  • Gli assegni familiari incorporati nell'assegno unico

    Cambia tutto per questa tipologia di aiuti alle famiglie con figli. In effetti, non sono pochi coloro che si ritrovano a ricevere meno di quanto gli spettava precedentemente, in quanto vari contributi sono stati soppressi.

Altre sezioni