L'assegno di maternità Stato e Comune

Entrambi erogati dall'Inps, gli assegni di maternità concessi dal Comune e dallo Stato rappresentano un piccolo aiuto economico alle famiglie per la nascita di un figlio. Con l'assegno unico le cose però cambiano, come vedremo a breve. Ricordiamo che per chi ha figli esistono tutta una serie di Bonus Famiglia, che elenchiamo nella pagina linkata.

L'assegno unico per i figli

Con il CDM di giugno 2020 prima ed il DDL Bilancio dell'anno successivo successivamente, è stato varato un piano per venire incontro alle famiglie con figli. L'assegno unico per i figli è attivo da marzo 2022, ma il Family Act, di cui l'assegno unico fa parte, contiene una serie di misure importanti per le famiglie, che certamente, se realizzate come dichiarato nel documento rilasciato dal Consiglio dei Ministri, non potrebbe che aiutare tante famiglie italiane a gestire più comodamente le spese per i figli. Si tratta di un nuovo assegno unico per i figli, fino a 21 anni d'età, così come di un'indennità integrativa per le nuove madri, per chi mette al mondo un figlio. Sono presenti anche contributi per le spese dell'asilo nido (a questo proposito è disponibile il bonus asilo nido), nuove forme di congedo parentale e tanto altro. Nell'articolo di approfondimento appena linkato trovate tutte le informazioni aggiornate sul Family act e sull'assegno unico per i figli fino a 21 anni d'età.

Bonus assegno maternità dallo Stato

Questo bonus figlio spetta alle madri lavoratrici e precarie, sia naturali che adottive. È una prestazione assistenziale dello Stato gestita dall'Inps, quindi sottoposta a tutta una serie di requisiti che andiamo subito a vedere.

  • Chi ne ha diritto
  • Spetta a tutte le madri lavoratrici, ma anche al padre del nuovo nato, ma in questo caso solo in presenza di determinati requisiti, vale a dire: decesso della madre (naturale, adottiva o affidataria preadottiva) e affidamento del figlio al padre o abbandono del figlio da parte della madre. Si ha diritto all'assegno maternità Stato fin dal primo e secondo figlio, non solo dal terzo come crede qualcuno. In quest'ultimo caso si ha invece diritto all'assegno per il nucleo familiare e anche alla nuova Carta Famiglia, che dà la possibilità di accedere a sconti, agevolazioni e bonus vari per l'acquisto di prodotti e la fruizione di vari servizi in negozi ed enti convenzionati. Infine, nel caso di parto gemellare, la fortunata madre avrà diritto ad un assegno per ognuno dei gemelli.

  • Requisito di cittadinanza
  • Per ottenere il bonus dell'assegno di maternità è necessario essere cittadini italiani o di uno Stato appartenente alla Comunità Europea, oppure possedere un permesso di soggiorno CE di lungo periodo se si è cittadini extracomunitari.

  • Cosa dice la normativa
  • Se la madre è lavoratrice, anche precaria, per poter richiedere l'assegno di maternità Stato deve aver versato almeno 3 mesi di contribuzione per maternità in un range di mesi che va da 18 a 9 antecedenti il momento del parto oppure, nel caso di adozione, dell'effettivo ingresso in famiglia del bambino. Nel caso in cui la donna che fa la domanda per l'assegno del bonus maternità abbia lavorato almeno per i 3 mesi necessari ma successivamente abbia perso il diritto ad ottenere prestazioni previdenziali, è obbligatorio che non sia passato un periodo successivo ai 9 mesi tra il momento della perdita del diritto e quello del parto. Anche in questo caso, naturalmente, il discorso è valido anche per quanto riguarda l'adozione. Nel caso, invece, in cui la madre del bebè per cui si chiede il bonus nuovi nati dell'assegno di maternità abbia perso il posto di lavoro durante la gravidanza, anche se la cessazione dal posto di lavoro è avvenuta volontariamente, è comunque necessario che siano presenti 3 mesi di contribuzione nel periodo che va da 18 a 9 mesi precedenti al parto.

  • Come e dove richiedere il bonus assegno di maternità Stato
  • La richiesta per l'assegno di maternità da parte dello Stato va presentata all'INPS presso la sede di competenza, a seconda della propria residenza, in un periodo che non supera i 6 mesi dal momento della nascita del figlio o dell'ingresso del minore in famiglia, nel caso di adozione. Il modulo Inps per la domanda va trasmesso per via telematica al CAF o ad eventuali intermediari. Le mamme lavoratrici che possiedono il Pin dispositivo online Inps possono richiedere questo bonus maternità per la nascita di un figlio da sole direttamente sul sito dell'Istituto di previdenza.

  • Importo, durata e reddito Isee
  • Il valore dell'assegno di maternità dello Stato non è fisso, ma viene rivalutato ogni anno sulla base della variazione dell'indice dei prezzi al consumo per quanto riguarda nuclei famigliari di operai e impiegati. Allo stato attuale il contributo economico che si ha diritto a ricevere, per la durata di 5 mesi, è di 338,89 euro al mese, quindi 1.694,45 euro in tutto. Naturalmente, tra i requisiti necessari per ottenere l'assegno maternità dallo Stato esiste anche un limite del reddito, attualmente corrispondente ad un Isee di 16.954,95 euro. Se volete sapere come si calcola l'Isee oppure cos'è la nuova DSU e come si compila, cliccate sugli articoli linkati. Vi consigliamo anche la pagina sulla guida ai documenti per la richiesta dell'ISEE, con la lista completa di tutte le informazioni che vengono richieste per certificare l'Indicatore della Situazione Economica Equivalente e la cui assenza genera un responso negativo della domanda.

Assegno di maternità comunale

Erogato dall'Inps, ma concesso dal Comune di residenza, questo bonus maternità spetta alle mamme disoccupate, vale a dire alle donne non lavoratrici che hanno un figlio. L'assegno maternità Comune richiede ovviamente determinati requisiti ed il valore, come per l'assegno dallo Stato, viene rivalutato ogni anno in base all'adeguamento Istat. Vediamo come funziona.

  • A chi spetta il bonus maternità comunale
  • Hanno diritto all'assegno di maternità erogato dal Comune di residenza le donne non lavoratrici, quindi disoccupate, casalinghe, ragazze madri senza un posto di lavoro e così via. Tra i requisiti necessari per ottenere il bonus figlio per mamme disoccupate è presente anche l'esenzione dal contributo se già si riceve un altro assegno di maternità, quindi non si può cumulare l'aiuto economico dal Comune con quello ricevuto dallo Stato. Lo stesso dicasi, in genere, per altri sostegni a famiglie e soggetti in una situazione di difficoltà economica, come ad esempio il contributo affitto, che permette di ottenere un rimborso per il canone di locazione a condizione di rispettare determinati requisiti e per cosiddette "cause gravi". Da quest'anno è disponibile anche il sostituto dell'assegno di disoccupazione, il reddito di inclusione, chiamato anche REI. Viene erogato dall'Inps per mezzo di una carta prepagata ed è nella sostanza un sussidio economico per chi vive una situazione di disagio o di povertà. Dal valore del REI che spetta ogni mese va sottratto quello di eventuali altri sussidi ricevuti (comunque spieghiamo tutto nell'articolo di approfondimento). Nel caso in cui si abbiano figli minori si viene inseriti in una sorta di corsia preferenziale che dà diritto a ottenere il contributo affitto per inquilini morosi incolpevoli, ma se già si riceve un bonus dallo Stato o dal Comune diventa difficile cumulare tutti gli aiuti economici per famiglie disagiate. Inoltre, naturalmente, la concessione del contributo nuovi nati dipende dal reddito del nucleo familiare di appartenenza, che deve essere inferiore al valore ISEE deciso di anno in anno. Precisiamo che si ha diritto al bonus maternità per il nuovo nato fin dal primo figlio e non dal terzo in poi, leggenda che girava fino a qualche tempo fa. Inoltre, nel caso di parto gemellare, si possono cumulare gli assegni di maternità dal Comune per ognuno dei gemelli.

  • Valore e durata
  • Anche l'assegno natalità erogato dal Comune viene ricalcolato ogni anno in base all'adeguamento ISTAT. Attualmente vale 338,69 euro e se ne ha diritto per un periodo di 5 mesi. Alle neo mamme non lavoratrici spettano quindi 1.693,45 euro.

  • Dove e come presentare la domanda bonus maternità
  • La richiesta dell'assegno di maternità comunale per mamme non lavoratrici va fatta presso il Comune di residenza tramite Patronato.

  • Quando arriva l'assegno di maternità dal Comune
  • I tempi di erogazione del pagamento del bonus mamma disoccupata non vengono dichiarati e dipendono, naturalmente, da caso a caso. Quindi una tempistica fissa per ottenere questo aiuto economico nuovi nati non esiste.

Assegno maternità e altri bonus famiglia

  • Non è il Bonus Bebè
  • L'assegno di maternità e il Bonus Bebè sono due cose distinte. Quest'ultimo, incorporato dal 2022 nell'assegno unico, è in effetti un contributo economico una tantum che spetta a chi fa un figlio e viene definito "assegno natalità". La differenza principale con il bonus assegno di maternità è che quest'agevolazione per chi mette al mondo un nuovo nato riguarda solo i nuclei familiari e non le neo mamme senza un coniuge.

  • Differenza con indennità di maternità
  • L'indennità sostitutiva della retribuzione viene pagate alle donne occupate assenti dal lavoro a causa della gravidanza e del puerperio. Non è quindi un assegno che si riceve alla nascita di un figlio, ma un contributo economico per compensare l'assenza dal posto di lavoro.

Argomenti che potrebbero interessarti

Contenuto simile

  • Gli assegni familiari incorporati nell'assegno unico

    Cambia tutto per questa tipologia di aiuti alle famiglie con figli. In effetti, non sono pochi coloro che si ritrovano a ricevere meno di quanto gli spettava precedentemente, in quanto vari contributi sono stati soppressi.

  • Emissione, normativa e registrazione della ricevuta fiscale

    Vediamo chi può emettere una ricevuta fiscale in sostituzione della fattura, quali sono i dati obbligatori, la normativa sulla registrazione e in funziona della liquidazione Iva, i registri corrispettivi e le sanzioni amministrative e penali previste.

  • Contributo affitto

    Per le tante famiglie in condizione di disagio il Decreto anti sfratti mette a disposizione un aiuto economico erogato dallo Stato secondo due modalità, ma sempre gestite dai Comuni. Vediamo a chi spetta e come si fa la domanda.

  • L'Irap. Chi la paga, aliquote, deduzioni e scadenze

    Vediamo chi e quando deve pagare questa tassa che tante critiche ha sempre generato tra gli economisti. Si possono dedurre dalla base imponibile tutta una serie di costi legati al personale dipendente, come ad esempio i contributi.

Altre sezioni