L'assegno unico 2024 per i figli e le nuove maggiorazioni

Con la nuova legge di Bilancio 2024 del Governo Meloni sono previste maggiorazioni dell'assegno, che vedremo più avanti. Inoltre, ma questo in generale per quanto riguarda il family act varato a suo tempo dal Governo Renzi, sono allo studio aiuti economici per asili nido e scuole materne, incentivi per le imprese che adottano orari flessibili, bonus per gli studi universitari e altre misure che vedremo nel corso dell'articolo. Vedremo anche come si calcola il valore dell'assegno unico per i figli nel 2024 e quanto spetta a seconda del reddito ISEE dichiarato, così come la domanda che molti si pongono: cosa sostituisce l'assegno unico? Quali sono gli altri bonus 2024 per le famiglie con figli non più disponibili?

Gli aiuti 2024 per i figli

Per l'elenco dei contributi ai nuclei familiari già disponibili, vi invitiamo alla lettura del nostro articolo sui Bonus Famiglia 2024. Vediamo quali sono gli aiuti alle famiglie con figli promessi dal Family Act.

L'assegno unico

Vedremo a breve quali sono le caratteristiche principali di questo sostegno economico e con quali altri contributi per i figli è cumulabile, ma riportiamo intanto la descrizione contenuta nell'articolo 2 del documento rilasciato dal CDM al tempo della sua approvazione: L'assegno universale costituisce un beneficio economico attribuito a tutti i nuclei familiari con figlie e figli a carico.

  • Quanto spetta, reddito ISEE 2024 e novità
  • Nella sostanza, viene stabilito un importo minimo, uguale per tutti, a cui viene aggiunta una quota che dipende dal reddito ISEE dichiarato, di cui spieghiamo il funzionamento nell'articolo appena linkato, con tutte le agevolazioni disponibili, cos'è la DSU, la Dichiarazione Sostitutiva Unica ed i documenti necessari per fare la richiesta di bonus e contributi vari. Vediamo adesso quanto spetta nel 2024 di assegno unico alle famiglie, a seconda del reddito ISEE dichiarato (più avanti vedremo anche l'assegno unico per i figli maggiorenni). È bene precisare che si può fare richiesta dell'assegno unico per i figli anche senza comunicare il proprio ISEE, ma in questo caso si riceveranno solo 50 euro a figlio, la stessa cifra destinata a chi ha un reddito superiore ai 40.000 euro all'anno.

    • ISEE inferiore ai 15.000 euro
    • Fino a due figli l'assegno unico 2024 vale da un minimo di 50 euro ad un massimo di 175 euro a figlio, ovviamente con erogazione mensile. Nel caso di figli sotto un anno di età, il Governo Meloni stabilisce una maggiorazione del 50% dell'assegno unico, che quindi passa ad un massimo di 262 euro mensili.

    • Maggiorazioni
    • Dal terzo figlio in poi viene prevista una maggiorazione dell'assegno 2024 del 50% anche per i figli fino a 3 anni, ma in questo caso la maggiorazione è legata al reddito isee, che non deve superare i 40.000 euro l'anno. Per quanto riguarda le famiglie numerose, quelle da 4 figli in poi, è prevista un'ulteriore maggiorazione, anche questa incrementata dal Governo Meloni, con la Legge di Bilancio 2024, di 150 euro al mese.

  • A chi spetta e famiglie numerose
  • L'assegno unico per i figli 2024, che non partecipa al calcolo del reddito familiare, spetta a tutte le famiglie con almeno un figlio, per il quale si otterrà il contributo fino al diciottesimo anno d'età, estendibile a 21 anni se il figlio per cui si riceve l'assegno unico risulta studente o disoccupato (vedremo l'argomento in dettaglio più avanti). Si comincia a ricevere questo aiuto economico già al settimo mese di gravidanza. Per i nuclei con 3 o più figli a carico l'assegno è più corposo e comunque, per chi ha un reddito basso ed è un nucleo familiare numeroso, consigliamo anche la lettura dell'articolo sulla Carta Famiglia, che prevede tutta una serie di sconti in negozi convenzionati, ovviamente per spese di gestione dei figli. Un ulteriore incremento è previsto per chi ha a carico figli con disabilità.

  • Chi ne ha diritto
  • Hanno diritto all'assegno unico 2024 per i figli tutti i cittadini italiani, quelli dell'Unione europea e gli extracomunitari con permesso di soggiorno di lungo periodo che siano residenti in Italia da almeno due anni, anche non continuativi. A differenza di altri precedenti aiuti alle famiglie, l'assegno unico per i figli non spetta solo ai lavoratori dipendenti, pubblici o privati che siano, ma anche a lavoratori autonomi, liberi professionisti e disoccupati. Chi riceve l'assegno deve essere un soggetto fiscale nazionale, quindi paga l'imposta sul reddito in Italia e per tutta la durata dell'assegno deve risiedere nel nostro paese. Insomma, non si può prendere l'assegno unico per i figli e poi andare a vivere all'estero. Nel caso di genitori divorziati, l'assegno viene erogato al genitore affidatario, ripartito tra i due genitori nel caso di affidamento congiunto o condiviso. Abbiamo approfondito, nell'articolo sull'ISEE minorenni, il discorso per genitori non conviventi e non coniugati, vale a dire non sposati. Anche in questo caso si ha diritto all'assegno unico per i figli 2024.

  • Assegno unico 2024 per figli maggiorenni
  • Abbiamo detto precedentemente che questo contributo economico spetta anche per i figli da 18 a 21 anni, non solo per i minorenni, ma ci sono delle regole. L'importo, comunque, va da un minimo di 25 euro, con ISEE oltre i 40.000 euro, ad 85 euro, per chi ha dichiarato nell'anno precedente fino a 15.000 euro. Ci sono però dei requisiti ben precisi perché si percepisca l'assegno unico per i figli maggiorenni. Il figlio maggiorenne per cui si continua a ricevere l'assegno unico deve risultare iscritto all'università oppure ad un corso di formazione scolastica o professionale. Rientrano nella platea dei beneficiari anche coloro che stanno svolgendo il servizio civile universale, un tirocinio oppure un'attività lavorativa con un reddito complessivo inferiore agli 8.000 euro. Genericamente, hanno diritto all'assegno unico per i figli 2024 anche i genitori di ragazzi disoccupati e in cerca di lavoro, ma che si sono registrati come tali presso i servizi pubblici per l'impiego.

  • Figli con disabilità
  • Per ogni figlio con disabilità, sempre in relazione all'ISEE dichiarato, l'assegno unico va da 85 a 105 euro se minorenni, mentre vale 50 euro fino a 21 anni. L'assegno unico per i figli disabili viene riconosciuto anche per chi ha più di 21 anni, ma in questo caso può arrivare fino ad un massimo di 85 euro.

  • Concomitanza con altri aiuti alle famiglie 2024
  • L'assegno può essere cumulato con i vari bonus e contributi per i figli erogati da regioni, province autonome ed enti locali. Chi riceve la Mia - Misura di inclusione attiva, che sostituisce il reddito di cittadinanza, non potrà cumulare questa misura con l'assegno unico 2024, ma riceverà, in aggiunta alla Mia, una quota extra a figlio. Comunque spieghiamo meglio il discorso nell'articolo appena linkato.

  • Cosa sostituisce l'assegno unico
  • Vediamo quali sono gli aiuti alle famiglie con figli che vengono inglobati nell'assegno unico 2024 e quindi non risultano più disponibili.

    • Bonus bebè
    • Bonus mamma domani
    • Detrazioni fiscali Irpef per minori
    • Assegni al nucleo familiare (ANF)
    • Assegni alle famiglie numerose erogati dai Comuni
    • Assegni famigliari vari

Contributi per asilo nido

Nonostante già esistano misure di sostegno all'educazione dei figli, come il bonus 2024 asilo nido, il Family Act è stato pensato per riordinare il settore, mettendo in comunicazione tra loro vari ministeri, da quello dell'Istruzione a quello delle Politiche giovanili e dello sport. Vediamo l'elenco delle misure stabilite dal Consiglio dei Ministri al momento del varo del family act, quindi già qualche anno fa, ma non ancora diventate realtà.

  • Razionalizzazione
  • I vari benefici fiscali già presenti devono essere riordinati e vanno introdotte misure agevolative per la crescita, il mantenimento e l'educazione dei figli.

  • Asili nido ed istruzione in generale
  • Il Family Act prevede l'introduzione di contributi alle famiglie per l'istruzione dei figli, quindi per il pagamento delle rette di asili nido, sia pubblici che privati, scuole dell'infanzia, micronidi ed anche generiche forme di supporto presso la propria abitazione dei bambini sotto i 6 anni d'età.

  • Armonizzazione territoriale
  • Il Governo si impegna a garantire gli stessi livelli di servizi socio-educativi per l'infanzia su tutto il territorio nazionale, così da garantire pari opportunità di accesso a tutte le famiglie.

Bonus per le spese dei figli

Il Family Act promette soldi ed agevolazioni fiscali per il mantenimento dei figli, con contributi che vanno a coprire vari costi per le famiglie, dalle cure per il disturbo dell'apprendimento ai corsi di musica, passando per gite scolastiche, abbonamenti per palestre, piscine e associazioni sportive, corsi di lingua e così via. Non manca la cultura, con rimborsi per l'acquisto di biglietti per cinema, teatri, spettacoli dal vivo, musei e simili. Ovviamente, in questo festival del rimborso, non possono mancare i libri per la scuola e i supporti informatici necessari allo studio. L'elenco è veramente lungo, anche troppo, tanto da far pensare ad una pioggia di contributi di qualunque tipo. La domanda è: e i soldi? Comunque, queste agevolazioni dovrebbero essere erogate attraverso un sistema misto di benefici fiscali e quote di denaro vincolate allo scopo. Vedremo.

Per genitori e imprese

I congedi parentali sono già presenti nella legislazione italiana, come abbiamo spiegato nell'articolo sui prestiti e bonus figli attualmente disponibili. Con il Family Act, però, la legislazione viene adeguata ai tempi e potenziata, garantendo più diritti ai genitori. Sono previste regole più flessibili per i datori di lavoro per venire incontro, pur concedendo il congedo parentale, alle esigenze delle famiglie con figli, ma rispettando i contratti collettivi del settore di riferimento. Rivisti anche i permessi per le malattie dei figli. Vediamo quali sono le novità introdotte dal Family Act.

Congedo parentale

Innanzitutto viene stabilito, il tutto però dovrà essere confermato, un periodo minimo di congedo che non potrà essere inferiore ai due mesi, stabiliti per ogni figlio ed esclusivo per uno dei due genitori, senza la possibilità di cederlo al coniuge. Inoltre, il DDL Bilancio fa salire a 10 giorni il congedo obbligatorio per i papà nei primi mesi dopo la nascita di un figlio. Non sarà possibile subordinare la concessione di questo diritto allo stato civile o di famiglia, così come ad un determinato periodo di anzianità. Il lavoratore che vuole usufruire del congedo parentale dovrà avvisare il datore di lavoro con un periodo di preavviso ancora non determinato ed inoltre viene stabilita la perfetta equiparazione tra settore pubblico e privato. Viene prevista la possibilità di attuare misure specifiche per determinati settori particolari e anche l'estensione del diritto al congedo parentale per i lavoratori autonomi.

Permessi per malattia dei figli

Allo stato attuale, se un genitore è costretto a stare a casa perché il proprio figlio, o figlia che sia, è malato, può farlo, ma perde la retribuzione. Il Family Act stabilisce il bisogno di prevedere un sistema di retribuzione definito "graduale" per i genitori costretti a stare a casa per un problema di salute dei figli, ma non specifica né come funzionerà, né chi lo paga. Ovviamente, nel caso in cui a pagare fosse il datore di lavoro, si prospettano proteste delle associazioni di categoria, visto che in questo momento, con tante aziende già piene di problemi, diventa dura pensare che il datore di lavoro possa fare quello che in effetti si chiama Welfare, che deve essere a carico dello Stato, non delle aziende.

Colloqui con i professori

Anche in questo caso viene prevista la retribuzione per le ore perse per i colloqui con gli insegnanti dei propri figli, ovviamente presso la scuola frequentata. Si parla di almeno 5 ore all'anno, ma ancora una volta non viene precisato chi paga e l'aria che tira è che il peso di tutte queste belle cose dovrebbe ricadere sui datori di lavoro, vale a dire le aziende. Ci sentiamo di dire che, a meno di un'erogazione di risorse da parte dello Stato, difficilmente tutte queste belle intenzioni diventeranno realtà, ma rimarranno sulla carta, come spesso succede con i buoni propositi del Governo di turno bocciati però in fase di conversione parlamentare.

Indennità integrativa per le madri

Con l'obiettivo di incentivare la possibilità per le donne che mettono al mondo un figlio anche di poter lavorare, viene prevista una indennità integrativa allo stipendio, che verrebbe erogata dall'Inps, una volta terminato il periodo di congedo obbligatorio. La cosa, va detto, è parecchio fumosa, come tutto il resto, ma si parla di detrazioni Irpef per colf e babysitter, oppure per chi assiste un familiare assunto con contratto di lavoro subordinato. Nell'articolo linkato, in pratica la nostra guida all'Irpef, trovate tutte le detrazioni disponibili, anche per le famiglie. Il documento che accompagna il Family Act, per quanto riguarda gli sconti fiscali come indennità integrativa per le donne lavoratrici, prevede quote commisurate al reddito Isee, quindi non uguali per tutti. Ricordiamo che, per le donne che mettono al mondo un figlio, esistono sia l'assegno di maternità, erogato dallo Stato e dal Comune di appartenenza, che il Bonus Bebè, tra l'altro rivisto nella sua formulazione. Se siete interessati all'argomento, troverete nei due articoli linkati tutti gli approfondimenti necessari, compreso il requisito essenziale del reddito Isee necessario per fare la domanda di questi contributi alle neo-madri.

Incentivi alle imprese

Il Family Act prevede una serie di incentivi alle imprese che flessibilizzano orario e modalità di lavoro per venire incontro alle esigenze private dei propri dipendenti. Dovranno, naturalmente, rispettare le norme contenute nei contratti nazionali ed il lavoratore avrà comunque la possibilità di chiedere il ripristino delle condizioni originarie. Insomma, le imprese non potranno obbligare i lavoratori a modalità di lavoro flessibili, ma solo venire incontro alle loro esigenze. Per le nuove startup femminili sono previste misure di sostegno economico per i primi due anni di attività.

Altri aiuti

Tra gli aiuti alle famiglie previsti dal Family Act sono presenti anche agevolazioni per lo studio dei figli e le giovani coppie che vogliono acquistare casa.

Detrazioni per libri e affitti

Si prevede di aiutare le famiglie con figli che studiano all'università sia per l'acquisto di libri che per l'affitto di casa, sotto forma di detrazioni fiscali. Tutto molto vago e senza nessuna indicazione sui parametri di spesa e le risorse disponibili. Visto che ci siamo, forse è meglio, vi consigliamo la lettura del nostro articolo sui prestiti per i libri di scuola, comprese alcune informazioni per evitare di pagare interessi spropositati e costi non richiesti, come spesso avviene per finanziamenti di piccolo taglio.

Agevolazioni acquisto prima casa

Il Family Act si occupa anche di contributi per le giovani coppie che intendono acquistare la loro prima abitazione. Inutile cercare di saperne di più, si parla di un intento non meglio specificato. Nel frattempo, se volete approfondire l'argomento, lo trattiamo in dettaglio nella nostra guida alle agevolazioni prima casa, dove parliamo sia dei contributi per chi vuole acquistare, comprese le giovani coppie che possono accedere a mutui agevolati, che per chi ne possiede già una, quindi esenzioni, bonus, detrazioni fiscali e simili.

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