Qualche tempo fa si è parlato con una certa insistenza del problema, dal punto di vista dello Stato, delle auto con targa tedesca, in pratica immatricolate in Germania, un trucco per non pagare multe e superbollo. Il problema delle immatricolazioni auto all'estero, la cosiddetta esterovestizione, ma effettivamente circolanti in Italia, non è certo limitato a quelle con targa tedesca, su cui tra l'altro lo Stato ha preso i provvedimenti del caso con una leglislazione ad hoc.
L'immatricolazione auto in paesi dell'Est Europa
Sono tanti gli italiani, ma anche gli stranieri presenti stabilmente nel nostro paese, che immatricolano l'automobile in un paese dell'Est, soprattutto in Romania e Bulgaria, con l'obiettivo di risparmiare sul costo dell'RCA e di evitare il pagamento delle multe ed eventuali superbolli. Vedremo in seguito quali sono i trucchi, perchè di questo si tratta, per immatricolare un'automobile in Romania o Bulgaria ma vivendo di fatto in Italia.
Si va contro la legge
Diciamolo subito: innanzitutto, se si vive stabilmente in Italia, l'esterovestizione è illegale. Inoltre ci sono anche tante leggende, ne parleremo, così come tanti "effetti collaterali" dal girare con un'automobile con targa straniera, rumena, bulgara, tedesca e così via. Non ce ne vogliano i nostri lettori stranieri, in particolare chi proviene da un paese dell'Est, ma nel momento in cui l'auto su cui stiamo circolando ha una targa rumena o bulgara, è chiaro che siamo esposti maggiormente alla possibilità di essere fermati dalle forze dell'ordine. E nel momento in cui, per esempio, ti ferma la Guardia di Finanza e vede che tu sei milanese e l'auto è intestata ad un rumeno, qualche sospetto lo generi, no? Mettiamola così.
Cosa dice la normativa 2023 sulle targhe estere
Il Decreto Sicurezza voluto da Salvini al tempo del Governo Lega-M5S e la legge n° 238 del 23 dicembre 2021, entrata in vigore il 21 marzo dell'anno successivo, hanno cambiato le carte in tavola. Precedentemente alle nuove regole la Polizia era tenuta a dimostrare che il veicolo fosse presente sul territorio nazionale da più di un anno, ma con queste misure le cose sono cambiate. Sintetizziamo le nuove regole.
- Circolazione di veicoli stranieri in Italia
Sono ammessi alla circolazione sul territorio nazionale veicoli stranieri condotti da soggetti non residenti in Italia oppure che risultano residenti da meno di 90 giorni, quindi tre mesi. Chi ha cittadinanza e residenza straniera, può circolare in Italia con targa straniera per massimo un anno.
- Periodo massimo
A partire dal 21 marzo 2022 tutte le auto con targa estera circolanti sul territorio nazionale dovranno essere necessariamente registrate al Reve (Pubblico registro dei veicoli esteri).
- Novità rispetto al passato
Precedentemente al Decreto del Governo giallo-verde la Polizia era tenuta a dimostrare che l'automobile con targa estera guidato da un residente in Italia fosse presente sul nostro territorio da più di un anno. Successivamente è stata vietata la circolazione di un'automobile con targa straniera a chi è residente in Italia da più di due mesi. Con la nuova legge, a partire dal 21 marzo 2022 cambiano i tempi e c'è l'obbligo dell'iscrizione al Reve.
- Leasing o noleggio
Nel caso in cui l'automobile con targa estera sia stata presa a noleggio da una società straniera priva di sede e filiali in Italia non c'è nessuna limitazione alla circolazione sul territorio nazionale. Per molti, ovviamente, questa norma lascia spazio ai furbetti dell'esterovestizione, ma allo stato attuale le cose sono così. Va detto che si può circolare con auto con targa estera presa a leasing o noleggio da una società straniera solo se si ha a bordo un documento che spiega i motivi per cui si usa un veicolo in leasing con targa straniera e anche la durata del contratto di leasing o locazione che sia.
- Sanzioni
Il mancato rispetto della normativa sulle automobili con targa estera comporta una multa che può andare da 712 a 2.848 euro ed il fermo amministrativo del mezzo. Oltre alla sanzione prevista c'è anche l'obbligo di immatricolare il veicolo in Italia entro il tempo massimo di 180 giorni (6 mesi), scaduto il quale si passa alla confisca del mezzo. Nel caso in cui non si sia in possesso dei documenti necessari se si utilizza un mezzo con targa estera in leasing o locazione, la sanzione dovuta va da 250 a 1.000 euro, anche in questo caso con fermo amministrativo.
Ma non è facile per lo Stato sapere
Per ogni inghippo c'è la contro-soluzione, direbbe qualcuno. Innanzitutto è piuttosto difficile stabilire da quanto tempo un cittadino straniero, parliamo di quello a cui è intestato il veicolo ovviamente, è presente sul territorio nazionale ma non si è preoccupato di cambiare la residenza. Inoltre basta guardare le cifre in gioco per capire che, anche in presenza di un'eventuale multa, il giochino è conveniente.
Il risparmio sulla Rc auto, sommato a quello sul bollo, supera abbondantemente il valore dell'infrazione commessa, tra l'altro tutto meno che sicura. Insomma, il gioco vale la candela, a detta di molti.
Vantaggi e svantaggi della targa straniera
Ma non è finita qui. Ci sarà pure una ragione se tantissimi stanno convergendo verso una soluzione di questo tipo, anche se il pericolo è dietro l'angolo.
Totalmente esenti dalle multe
Come abbiamo detto all'inizio dell'articolo, un vantaggio importante dell'immatricolazione dell'auto all'estero e dell'esterovestizione, con tanto di proprietario fittizio, è quello che ci si dimentica di qualunque multa. Naturalmente parliamo di quelle prese con l'autovelox, perchè se vi fermano la multa la pagate voi, eccome. Nel caso in cui vi abbia beccato l'autovelox, invece, per lo Stato riscuotere all'estero è praticamente impossibile, ma se aggiungiamo che nella maggior parte dei casi gli intestatari delle automobili sono perfetti sconosciuti e spesso sbandati ricompensati con pochi euro, il gioco è fatto.
Danni non coperti
Se pensate che la "vostra assicurazione" rumena vi ripaghi qualunque danno, come fa una compagnia italiana, vi sbagliate di grosso. Per esempio, in genere i danni causati da tentati furti o atti vandalici, quindi rotture di cristalli, rigature e simili, non vengo rimborsate da un'assicurazione rumena, bulgara e simili quando avvengono all'estero. Fate i vostri conti e capirete che al primo finestrino rotto il gioco non vale la candela, se valutiamo il discorso esclusivamente dal punto di vista del costo dell'Rc auto.
Sinistro in Italia con targa estera
E veniamo al vero problema. Molto spesso la compagnia di cui si risulta clienti è inserita nella lista nera delle assicurazioni, vale a dire non è legale in Italia. Questo significa che di fatto si è privi di polizza. In caso di incidente, ancora di più se ci sono danni alle persone, i problemi possono diventare veramente gravi. Vi consigliamo di leggere il nostro articolo sul risarcimento diretto per la liquidazione danni, dove vedrete come i veicoli con targa straniera vengono sempre esclusi, comunque, dalla disciplina del risarcimento diretto. Occhio quindi, perchè si corre veramente il rischio di rovinarsi la vita, oltre che rovinarla agli altri. Dell'argomento abbiamo parlato anche nell'articolo su che cos'è e come si compila il modulo CID, CAI, BLU, funzionale alla constatazione amichevole di incidente o comunque, se non c'è accordo tra le parti, alla semplice denuncia del sinistro. Vi consigliamo anche la lettura della nostra guida alla rivalsa e alle esclusioni RCA, dove troverete tutte le informazioni sulle condizioni che portano le compagnie assicurative a non rimborsare i danni subiti o arrecati in seguito ad un incidente stradale.
Come immatricolare l'auto in Romania o Bulgaria
E veniamo ai trucchi più utilizzati per sfuggire ai costi di gestione ormai proibitivi dell'automobile, ma ci sono anche quelli che non vogliono risultari proprietari di un'auto di grossa cilindrata perchè evadono il fisco. Lo vedremo più avanti.
Affidarsi ad una società estera
Il trucco principale per pagare meno di assicurazione RCA utilizzando un'automobile immatricolata all'estero è quello di affidarsi ad una società con sede spesso proprio in Romania o bulgaria, ma anche in Slovenia negli ultimi tempi. Nella sostanza utilizzeremo un'automobile acquistata con un leasing, un noleggio a lungo termine o una gestione conto terzi, ma da una società straniera e quindi l'automobile avrà la targa corrispondente a quella del paese in cui lavora la società che ci ha fatto il leasing. In questo caso, ovviamente, oltre a pagare meno di assicurazione e bollo si è praticamente esenti dal pagamento delle multe, anche se da questo punto di vista bisogna fare i conti con la maggiore o minore serietà delle società in questione. Alcune non permettono di fregarsene delle infrazioni e quando le ricevono in pratica le addebitano direttamente al cliente.
Lo Stato non può controllare
Prima di vedere come immatricolare un'automobile all'estero da utilizzare però in Italia, sfruttando nella sostanza un leasing straniero, specifichiamo una questione importante. Lo Stato, teoricamente, può fare dei controlli incrociati sul contratto del leasing, con l'obiettivo naturalmente di capire se l'automobile circola prevalentemente in Italia e quindi se la targa straniera non rispetta le leggi. In realtà però la cosa è di difficile esecuzione, anche se va detto che con le nuove telecamere che raccolgono milioni di dati al genere relativi ai veicoli circolanti il trucco di utilizzare un leasing straniero per immatricolare in Bulgaria o Romania un'automobile utilizzata in Italia diventa sempre più rischioso.
Le due soluzioni per avere una targa straniera
Le società estere che immatricolano automobili da utilizzare in Italia mettono a disposizione in genere due servizi:
- Reimmatricolazione in Romania o Bulgaria
Viene chiamata "gestione conto terzi" ed è la soluzione migliore per chi già possiede un'automobile e la vuole reimmatricolare all'estero in un paese dove poi pagherà molto meno di assicurazione e bollo auto.
- Noleggio a lungo termine
In questo caso si può scegliere sia il noleggio di un'automobile nuova che di una usata. In genere il costo dell'assicurazione in Bulgaria si aggira su una cifra che va dagli 80 ai 190 euro all'anno, a seconda della cilindrata, naturalmente. Nel caso poi in cui alla guida ci sia un neo patentato, le compagnie assicurative bulgare non applicano una maggiorazione del premio della polizza, non si perdono classi di merito ed il passaggio di proprietà costa molto poco.
Cosa succede in caso di incidente
Nel momento in cui un'automobile con targa straniera, quindi immatricolata all'estero, fa un incidente sul territorio nazionale, la pratica viene gestita dall'Uci, l'Ufficio nazionale di assicurazione per l'Italia. È proprio questo organismo che si occupa di gestire il collegamento con la compagnia assicurativa estera ed in genere i danni vengono risarciti seguendo le modalità previste dai criteri nazionali, come stabilito dalle normative europee. Attenzione però, perché non poche delle società che permettono di circolare in Italia con un'auto immatricolata in Romania o Bulgaria, o comunque con targa straniera, si affidano a compagnie che sono nella sostanza bannate dal nostro paese. In questo caso rischiate veramente guai seri, come abbiamo detto all'inizio. Nel caso in cui tutto sia regolare in genere la pratica per il risarcimento danni con un'assicurazione estera si risolve nel giro di massimo tre mesi, come stabilito dalle normative vigenti.
Intestare l'auto ad un parente rumeno
Quì ci sono due possibilità: la prima è che il parente rumeno esiste, la seconda è che è totalmente inventato. Lo dite quando vi fermano che è vostro parente. In quest'ultimo caso dovrete dimostrare che quello che dite è vero, altrimenti sono guai perchè oltre all'intestazione fittizia di un bene c'è la falsa dichiarazione a pubblico ufficiale.
Se invece il vostro parente rumeno esiste veramente, allora le cose sono diverse, ma tutto dipende da quanto lo Stato sa del vostro parente, vale a dire da quanto tempo quest'ultimo vive in Italia agli occhi dello Stato. La legge infatti, come abbiamo detto, prevede che dopo un anno di circolazione in Italia l'automobile debba essere reimmatricolata nel nostro paese e con tanto di targa italiana.
I multi-intestatari
Per professionisti intendiamo affidarsi a persone che fanno queste cose a catena industriale, avete capito di chi parliamo. Vi diciamo questo semplicemente per avvisarvi che per pagare meno di assicurazione state commettendo un reato e che rischiate, oltre al processo penale, il sequestro e l'esproprio del mezzo. Nella assoluta maggioranza dei casi l'automobile risulterà intestata ad un soggetto straniero, in genere uno sbandato, un senzatetto e così via, che a sua volta risulterà intestatario di migliaia di veicoli. Evitate di fare cose del genere perché, oltre che delinquere, rischiate di perdere anche l'automobile.
Obiettivo diminuire i costi dell'RCA
In effetti la verità è che più si va avanti e più l'incrocio tra il costo dell'RCA e difficoltà economiche crescenti alimentano un mercato sempre più fiorente di trucchi per pagare meno l'assicurazione auto, come quello di immatricolare l'automobile in Romania, Bulgaria e così via, oltre a soluzioni alternative più o meno valide. A queste soluzioni vanno aggiunti coloro che si muovono su un mezzo completamente privo di copertura assicurativa. Molti sono stranieri, ma ormai ci sono anche tanti italiani (nell'articolo linkato abbiamo spiegato cosa succede quando si viaggia con l'RCA scaduta, quali sono le sanzioni previste e abbiamo visto anche il nuovo sistema basato sulle telecamere sparse in giro per il paese che aiuta le forze dell'ordine a scovare i trasgressori in modo del tutto automatico). Ricordiamo che, se si vuole si può anche sospendere l'assicurazione di auto e moto, a condizione che la compagnia lo permetta, naturalmente.
La Comunità Europea torna utile
Il sistema più utilizzato per l'esterovestizione però è quello di sfruttare, nella sostanza, le regole della Comunità Europea sulla libera circolazione delle merci e delle persone. E la cosa non è conveniente solo per l'RCA, all'estero molto più economica che da noi, ma anche per le infrazioni stradali, visto che per lo Stato risulta difficile, ma sarebbe meglio dire impossibile, riuscire a riscuotere una multa da un cittadino straniero in un altro paese.
Nell'insieme sono soldi
Secondo le normative comunitarie la polizza assicurativa stipulata in Romania o in un altro paese dell'Est comunitario, è valida anche nel nostro paese, ma il prezzo è notevolmente più basso. Parliamo di circa 130 euro all'anno, che per molti non sono pochi, a cui bisogna aggiungere quello sul bollo, che in Romania viene a costare circa 70 euro. Più o meno parliamo delle stesse cifre anche in Bulgaria e altri paesi dell'Est Europa. Insomma, il risparmio c'è eccome, ma l'assicurazione in Romania o Bulgaria di un'auto nella sostanza utilizzata in Italia non è cosa semplice, anche se i trucchi per mettere in atto questa operazione ci sono, almeno stando agli esperti del settore, che parlano di circa 4 milioni di automobili circolanti in Italia con targa straniera.
C'è anche chi vuole sfuggire al fisco
Non sono pochi, lo sappiamo, coloro che hanno un altra esigenza: non farsi notare dal nostro amato e caro fisco, nella sostanza dall'Agenzia delle Entrate. E del resto, per chi ha più di qualcosa da farsi perdonare la cosa è anche comprensibile, ma sempre più difficile. Basti pensare al solo Serpico, il sistema dell'Agenzia delle Entrate capace di scandagliare i nostri conti correnti, e non solo. Il mega software pensato dal fisco si appoggia a tutta una serie di banche dati da cui trae le sue conclusioni, vale a dire se il nostro stile di vita è coerente con quanto presente nella dichiarazione dei redditi. Al sistema Serpico bisogna aggiungere il redditometro, altro strumento utile all'Agenzia delle Entrate e alla Guardia di Finanza per scovare gli evasori fiscali. Va da sé che il possesso di un'automobile di lusso, con tanto di super polizza assicurativa e bollo maggiorato, non va molto daccordo con una dichiarazione dei redditi secondo la quale si ha bisogno di sussidi comunali, come avviene nemmeno tanto raramente. In questa situazione circolare in Italia con un'auto immatricolata all'estero e che risulta di proprietà di un altro soggetto è l'unica soluzione per non essere individuati dal fisco.